Quali sono i ristoranti più costosi d’Italia? La misteriosa classifica che potreste leggere ovunque

In queste ore viene ripresa da molte testate una misteriosa classifica sui prezzi di ristoranti celebri, i cui criteri non ci tornano granché e la cui fonte resta misteriosa: cosa è successo?

Quali sono i ristoranti più costosi d’Italia? La misteriosa classifica che potreste leggere ovunque

Misteri della comunicazione gastronomica: da qualche ora su diverse testate (grazie a Dio non di settore, per ora) si sta diffondendo una notizia di quelle apparentemente succose. È stata stilata una classifica dei “ristoranti più cari d’Italia” e, come è lecito aspettarsi, non mancano nomi noti come Cannavacciuolo e Bottura, che attirano sempre click.

Leggendo gli articoli dedicati a questa selezione che spuntano qua e là, una cosa continua a latitare: la fonte, e in un ambito in cui si scrivono giorni interi di contenuti quando un sito totalmente farlocco come TasteAtlas se ne esce con le sue classifiche completamente campate in aria, sarebbe il caso di farci attenzione.

Così, mentre Fanpage, Il Gazzettino, Il Mattino, Leggo e forse altre che riporteranno la “notizia”, tutti insieme e proprio in queste ore, e riprendono l’elenco elencando i prezzi di menu degustazione a volte col vino a volte senza, cerchiamo di capire da dove arrivi questo lancio, facendoci qualche domanda.

Cosa dice la (vecchia) lista di ristoranti costosi, e con quali (bizzarri) criteri

massimo bottura

La prima cosa che ci è saltata all’occhio sono i prezzi: in linea di massima corretti, ma, come anticipato, scelti mischiando esperienze diverse, come un menu degustazione classico, vedi il caso dell’esempio di Bottura, e un pacchetto con vini inclusi, come per Cannavacciuolo, facendo sembrare Villa Crespi più cara dell’Osteria Francescana cosa che, a parità di scelte, non è, e in cantina sia il tristellato piemontese che quello modenese possono alzare decisamente il budget.

I prezzi non tornavano però neanche andando a verificare sui vari siti dei ristoranti: non erano lontanissimi dalle cifre ufficiali, ballava giusto qualche decina di euro, come se non si trattasse di cifre aggiornate agli ultimi menu, eppure parliamo di articoli tutti usciti in giornata. Il mistero si infittiva.

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L’illuminazione, però, non tarda ad arrivare. Dopo una breve, brevissima ricerca su Google, individuiamo il pezzo apparentemente primigenio: è apparso su Affaritaliani più di un anno fa, precisamente il 23 ottobre 2024, quando la redazione economia della testata stilò la sua personale classifica pescando grandi nomi della ristorazione a tre stelle Michelin, pescandone sei, e identificandoli come “i più costosi d’Italia” in una classifica in cui Enrico Bartolini col suo Mudec avrebbe qualcosa da ridire.

Ora, permetteteci di offrirvi un piccolo dietro le quinte spiegandovi cosa succede dietro il vostro feed di notizie quotidiane: queste cose capitano. Lungi da noi criticare il lavoro altrui (al massimo fare un po’ di debunking nell’eventualità, come in questo caso, che le informazioni non siano correttissime o complete), ma a volte succede che in redazione arrivino notizie che, spinte da chissà quali misteriose divinità dell’algoritmo, riemergono a distanza di mesi o anni, senza un’apparente spiegazione, se non quella di contenere qualche parola chiave magari rientrata nei trend. Spesso queste news-zombie riguardano un ambito un po’ più di nicchia, vedi la gastronomia, e diventano esca perfetta per testate generaliste.

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Sarà successo così, sarà che leggere che quello di Cannavacciuolo è il ristorante più caro d’Italia fa sempre piacere a chi, vittima del bias di conferma, associa automaticamente il successo televisivo e quello di critica a prezzi incomprensibili e pretenziosità. Non è a buon mercato, sia chiaro, ma non batte nessun record, e tranquilli che prendendo una bistecca e una bottiglia di vino da Salt Bae non spenderete meno. C’è una sola notizia sicura: non c’è nessuna classifica dei “ristoranti più costosi d’Italia”.