Manca pochissimo al via della nuova stagione di MasterChef Italia, anche se sul claim di quest’anno pare proprio che non si siano impegnati: tradizione e innovazione. Sì, l’hanno detto davvero. E hanno pure tirato in ballo Lavoisier, sottolineando anche come “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Una trasformazione di cui anche Bruno Barbieri prende atto: “il programma è cambiato dal giorno alla notte se si pensa a come è iniziato, c’è stata una grande evoluzione, ma anche nostra, quando andiamo al ristorante, e io penso che sia davvero merito di questo programma”, ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione.
Nell’applicazione della legge di Lavoisier al cooking show, una cosa che sicuramente non sarà distrutta è l’assodato e affiatato trio di giudici composto da Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli, quest’ultimo vero mattatore della conferenza stampa di presentazione, e con questa certezza vediamo invece quali saranno le trasformazioni di questa nuova serie.
Le novità di questa edizione

L’imprevedibilità sarà la parola chiave di questa edizione, con la produzione che promette sorprese dietro l’angolo, inclusa la possibilità che cambino i meccanismi, i premi in palio e persino l’ordine delle prove all’interno della serata. Già durante i Live Cooking, gli aspiranti cuochi devono affrontare una selezione serrata: due sì su tre garantiscono solo il grembiule grigio e l’accesso al successivo Creative Test, una prova inedita basata su fantasia e creatività che definirà la Masterclass.
Una delle novità più rischiose è l’opzione “all-in”: in cambio di cinque minuti aggiuntivi per ultimare il piatto (arrivando a un totale di dieci minuti), il concorrente è costretto a ottenere l’unanimità dei tre giudici per accedere direttamente al grembiule bianco, pena l’eliminazione immediata.
A supportare gli aspiranti cuochi nei 45 minuti iniziali dietro le quinte torna la “vedetta dei giudici” Chiara Pavan, Miglior Chef donna 2019 e 2020, che può essere chiamata in causa dai giudici per un primo parere sulle abilità dei concorrenti. Pavan, Stella Michelin e Stella Verde, sarà poi protagonista in gara con l’introduzione delle inedite “Green Mystery Box”, prove incentrate sulle tematiche di sostenibilità e ambiente.
Su queste prove, Barbieri ha un suggerimento per gli aspiranti concorrenti: “A MasterChef devi stare lontano dal riso, è difficilissimo”. Per carità, il risotto può avere le sue insidie, ma forse il vero problema col riso non è l’ingrediente in sé ma le strampalate teorie sul tema dello chef bolognese, e quest’uscita a programma manco iniziato ci fa già temere per le “barbierate” in arrivo.
Le prove in esterna quest’anno promettono di essere particolarmente spettacolari: i concorrenti si sfideranno nello Juventus Stadium a Torino, nella “Food Valley” in Emilia-Romagna (patria del Parmigiano Reggiano), a Cagliari in Sardegna, a Bra (Cuneo) e voleranno fino in Norvegia per scoprire la cucina nordica.
E proprio sulle prove in esterna sempre Barbieri ha espresso la sua passione per la Sardegna: “lì c’è la nuova contemporaneità gastronomica, è un’isola con grandissimo potenziale”, e per i nostri cuochi operativi in terra straniera: “quando vai all’estero al ristorante e mangi bene stai sicuro che in brigata c’è almeno un cuoco italiano”.
Tra i grandi ospiti internazionali e italiani attesi ci sono Jeremy Chan, l’attesissimo ritorno di Ciccio Sultano (2 Stelle Michelin), Ángel León (3 Stelle Michelin) dalla Spagna, e la temutissima prova di pasticceria con Iginio e Debora Massari. Sarà presente anche Jessica Rosval, allieva di Bottura e chef del Gatto Verde, con le donne del suo progetto Roots, volto a inserire nel mondo della ristorazione donne migranti.
Tutto è pronto per l’11 dicembre quindi, vedremo se qualche temerario vorrà sfidare il giudice Barbieri con un bel risotto, rigorosamente all’onda, ma col Carnaroli.


