Ravenna: l’Ente Parco Delta del Po pubblica un bando per catturare i daini e venderli ai macelli

I daini della pineta di Classe, a pochi chilometri da Ravenna, saranno catturati e infine venduti ai macelli.

Ravenna: l’Ente Parco Delta del Po pubblica un bando per catturare i daini e venderli ai macelli

I daini della pineta di Classe, a pochi chilometri da Ravenna, avrebbero dovuto – secondo le stesse rassicurazioni pronunciate dalle autorità regionali – essere semplicemente delocalizzati, senza ricorrere a operazioni “in forme cruente”. Promesse e garanzie, tuttavia, sono crollate come un castello di carte quando l’Ente Parco Delta del Po ha poi pubblicato, negli ultimi giorni di agosto, un bando pubblico di ricerca di mercato per l’affidamento in concessione delle attività di cattura degli animali in questione; stimando un valore complessivo a 83.700 euro oltre all’Iva – una stima calcolata sulla base del valore commerciale della carne di daino. Insomma, in pochissime parole, gli animali saranno catturati e poi venduti al macello.

cacciatore

“Dove sono finite le parole rassicuranti dell’assessore Mammi sul destino dei daini?” chiedono dalla Rete a tutela dei daini di Classe e di Lido di Volano, sottolineando, per di più, la mancanza di chiarezza sulle modalità in cui tali fondi saranno elargiti agli operatori economici, “che di certo desiderano ottenere un guadagno: dalla Regione, e quindi con soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati per i metodi ecologici? Oppure, ipotesi che ci pare più probabile, guadagnando sulla rivendita ad allevamenti? Di certo, i soggetti economici si muoveranno solo per un ritorno monetario“. Sul caso è intervenuta anche Ravenna in Comune, che punta il dito contro il bando sottolineando come, al suo interno, non ci sia alcuna spiegazione “del perché un’attività che si dichiara incruenta sia poi valutata in base al prezzo della carne macellata degli esemplari “eradicati””. La richiesta di Ravenna Comune, rivolta all’Ente Parco, è quella di “voler fornire alla cittadinanza l’opportuna spiegazione sia in relazione al bando che alla mancata installazione dei presidi di protezione”.

La vicenda ha infine suscitato l’attenzione anche del Gruppo Misto, il quale sottolinea che “secondo la suddetta determinazione il destino dei daini è quello di finire in allevamenti da carne e, quindi essere macellati, ben diversamente da quanto più volte annunciato dalla giunta regionale”.