Red Bull contro la cantina di vini Muggittu Boeli: il loro logo è troppo simile

Red Bull ha deciso di diffidare la piccola cantina di vini Muggittu Boeli: secondo Red Bull il loro logo è troppo simile. O forse no?

Red Bull contro la cantina di vini Muggittu Boeli: il loro logo è troppo simile

Red Bull ci riprova: il colosso dell’energy drink ha deciso di mandare una pec di diffida alla piccola cantina di vini Muggittu Boeli, sita nella cittadina di Mamoiada, in Sardegna. La cantina sarebbe rea, secondo Red Bull, di aver utilizzato un logo troppo simile al loro. A dire il vero, l’unica cosa in comune, è la presenza dei due tori, per il resto i marchi sono del tutto differenti, ma a Red Bull è bastata la presenza dei due tori per cominciare a far la voce grossa a scapito della piccola cantina sarda.

Red Bull se la prende con una piccola cantina di vini sarda

tori

Avete notato il “ci riprova” iniziale? È voluto. Se ricordate, qualche tempo fa, Red Bull aveva provato a fare una cosa del genere portando in tribunale Bullards, un piccolo produttore di gin fondato a Norwich nel 1837. Red Bull aveva citato in tribunale Bullards appellandosi al fatto che entrambi i marchi facevano uso della parola “bull”, cioè toro: secondo Red Bull questo avrebbe comportato un rischio di confusione da parte del pubblico.

Per questo motivo Red Bull aveva detto a Bullards che avrebbe dovuto togliere dal commercio tutti i prodotti in cui usava il temine Bullards. Una richiesta che se, soddisfatta, avrebbe voluto dire far chiudere baracca e burattini a Bullards. Solo che Russel Evans, il proprietario di Bullards, andando contro a tutti coloro che gli avevano consigliato di chinare la testa e di arrendersi alle richieste di Red Bull, intestarditosi, aveva deciso di farsi valere in tribunale, nonostante l’evidente disparità di mezzi e risorse.

Evans aveva spiegato che Red Bull gli aveva chiesto di eliminare tutte le sue bevande energetiche a nome Bullards. Inoltre avrebbe dovuto smettere anche di organizzare eventi con questo nome. E sapete come è finita? Che il tribunale ha dato ragione a Evans: Bullards potrà continuare la sua produzione, respingendo tutte le accuse di Red Bull.

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Ecco, adesso sembra che stia per ripetersi la solita manfrina, con Red Bull che se la prende con un piccolo produttore locale e che fa la voce grossa per qualcosa che, giudicate anche voi, non sta né in cielo né in terra.

Red Bull, infatti, ha mandato una pec con diffida alla cantina di vini di Mamoiada dicendogli di non usare più quel logo perché troppo somigliante a quello del colosso. Esaminiamo bene i due loghi: quello di Red Bull raffigura due tori che si scontrano testa contro testa. Il logo della cantina, invece, raffigura due tori, uno accanto all’altro, con il segno rosso che indica l’aratro e al di sopra la raffigurazione dei cerchi della Stele di Boeli, un menhir del Neolitico ritrovato proprio a Mamoiada.

In pratica i due loghi in comune hanno solo la presenza dei due bovini: disegno, grafica, colori e significato sono del tutto dissimili. Anche qui, però, Mattia Muggittu, proprietario della cantina, ha deciso di non cedere alle pressioni del colosso: sul mercato sono presenti già 2mila litri di vino, tutti imbottigliati e confezionati, produzione che Muggittu non ha intenzione di togliere dal mercato solo per compiacere la richiesta di Red Bull.

Secondo la pec inviata da Red Bull tramite uno studio legale di Torino, la cantina non potrebbe usare quel marchio in quanto sarebbe “confondibile” con il suo. Tuttavia Muggittu si difende: loro non hanno copiato nulla, il marchio è un omaggio alle tradizioni vitivinicole e al territorio di Mamoiada visto che ancora oggi lì si ara con i buoi e che la vigna si trova vicino alla Stele di Boeli.

Dopo la diffida, Muggittu si è rivolto a Coldiretti che sta sostenendo la difesa dell’imprenditore.

Sembra quasi che Red Bull ci abbia preso gusto a fare la voce grossa con i piccoli imprenditori: la storia con Bullards non gli ha insegnato nulla? O forse sì, sa benissimo che anche questa volta il tribunale gli darà contro (perché è evidente che i due loghi sono differenti), ma tanto ci prova lo stesso a farsi grande con le realtà imprenditoriali più piccole? Anche perché cosa spera di ottenere Red Bull? Che nessuno possa mai più utilizzare due tori nel proprio logo? Vuole davvero rivendicare diritti su tutti i loghi con due tori o con ogni marchio che abbia la parola “bull” nel nome? Intanto nel dubbio mettiamo una bella foto con due tori. O neanche questo si può più fare?