Regno Unito: mette troppa caffeina nella sua bevanda, personal trainer muore di overdose

Nel Regno Unito un personale trainer ha messo troppa caffeina nella bevanda che si stava preparando: è morto per overdose.

Regno Unito: mette troppa caffeina nella sua bevanda, personal trainer muore di overdose

Questa storia arriva dal Regno Unito: qui un personal trainer è morto di overdose dopo aver messo troppa caffeina nella bevanda che si stava preparando.

Quando si dice che “troppo caffè fa male” ci si riferisce anche questo: se usi una miscela che contiene sette volte la dose raccomandata, quello che può succedere è che il cuore vada in arresto cardiaco.

Purtroppo è quanto accaduto a Thomas Mansfield, un personal trainer in perfetta forma fisica e ben allenato, di soli 29 anni e padre di famiglia: ha accidentalmente preparato e bevuto una miscela di caffeina in polvere forte come 200 tazzine di caffè.

L’uomo aveva ordinato una confezione da 100 grammi di caffeina in polvere da utilizzare per prepararsi a casa bevande e integratori. Così, un giorno, ha deciso di prepararsi la miscela, ma per un errore fatale ne ha creata una che conteneva sette volte la dose raccomandata.

caffè

Suzannah Mansfield, la vedova, ha spiegato il lacrime che suo marito un attimo prima di bere quella bevanda stava benissimo. Solo che poi, all’improvviso, ha cominciato a stringersi il petto, schiumando dalla bocca. La donna è subito corsa fuori per chiedere aiuto ai vicini e ai famigliari, chiamando nel contempo anche l’ambulanza.

Quando i paramedici sono arrivati, pochi minuti dopo, hanno utilizzato subito un defibrillatore in quanto il ritmo cardiaco del paziente era gravemente aritmico. L’uomo, però, è andato in arresto cardiaco ed è stato così trasportato d’urgenza presso l’ospedale Ysbyty Glan Clwyd, ma non c’è stato niente da fare: l’uomo è morto.

Ovviamente sulla faccenda è stata subito aperta un’inchiesta. Secondo il referto autoptico, l’uomo aveva un tasso di caffeina per litro di sangue pari a 392 mg, cioè l’equivalente di 200 tazzine di caffè. Già solo avere 78 mg/l di caffeina nel sangue sarebbe mortale: lui aveva un valore cinque volte superiore la dose letale di caffeina.

Il medico legale ha stabilito che la causa della morte è stata una tossicità acuta da caffeina, mentre che la morte è stata accidentale. L’inchiesta ha permesso di stabilire che Mansfield aveva ordinato la polvere di caffeina da un’azienda che si occupa di integratori, la Blackburn Distributions. La porzione consigliata è di 60-300 mg due volte al giorno.

Tuttavia il valore indicato sulla bilancia digitale del defunto era di 2 grammi. Probabilmente Mansfield voleva rimanere su un dosaggio medio, ma deve aver confuso i milligrammi con i grammi, finendo col bere 5 grammi di polvere. Anche perché l’indagine ha permesso di accertare che le istruzioni presenti nella confezione erano chiare e non violavano nessun regolamento.