Ristorante Centanni a Bagno a Ripoli fa saltare il pranzo della Lega: impossibile mantenere il distanziamento

Perché il Ristorante Centanni di Bagno a Ripoli ha annullato il pranzo della Lega, con nientemeno che Matteo Salvini ospite? Impossibile mantenere il distanziamento, per i gestori.

Ristorante Centanni a Bagno a Ripoli fa saltare il pranzo della Lega: impossibile mantenere il distanziamento

È saltato il pranzo elettorale della Lega al Ristorante Centanni di Bagno a Ripoli, che spiega che sarebbe impossibile mantenere il distanziamento previsto dalle norme anti-Covid. L’appuntamento elettorale era previsto per venerdì e avrebbe visto la presenza in qualità di ospiti d’onore di Matteo Salvini e della candidata alla presidenza della Regione Toscana Susanna Ceccardi.

Tuttavia, poco prima dell’evento, è stato comunicato un improvviso cambio di programma: il pranzo è saltato. La spiegazione della Lega è una denuncia al pubblico, che avrebbe minacciato e intimidito i titolari del locale, per via dell’ospitalità elettorale. In un comunicato stampa, la Lega fiorentina si chiede se nel 2020 sia ancora possibile avere in Toscana “un clima di intimidazione politica verso chi non è di sinistra, per cui ci sono aggressioni ai banchetti leghisti, contromanifestazioni in occasione dei comizi della Lega e persino boicottaggi e minacce verso chi, come hotel, ristoranti, bar e locali, per lavoro, ospitano eventi del Carroccio?“.

Diversa però la versione dei titolari del ristorante di Bagno a Ripoli, che in un post Facebook parlando “dell’impossibilità di garantire l’adeguato rispetto delle normative sanitarie anti Covid-19“. Tuttavia, il ristorante si trova costretto a specificare, nello stesso post, che l’attività, “che prosegue da 58 anni ed animata da professionalità e passione, ha finalità commerciale e non ha mai avuto, non ha e non avrà mai colore politico né appartenenza ad alcun partito o ideologia politica, a prescindere dagli ospiti che accoglierà, sempre“.

I proprietari del Centanni concludono smentendo “di aver ricevuto minacce da alcuno tese a fare annullare l’evento“.

[Fonte: Giornalettismo]