Ristorante nel Varesotto: no show di 50 persone nella prima sera di coprifuoco

Un ristorante nel Varesotto in un lungo post su Facebook denuncia la mancanza di rispetto dei clienti, che in massa non si presentano nella prima sera di coprifuoco senza neanche preoccuparsi di disdire il tavolo.

Ristorante nel Varesotto: no show di 50 persone nella prima sera di coprifuoco

Un “no show” di cinquanta persone farebbe arrabbiare qualsiasi ristoratore, ma fa imbestialire in un momento come quello che siamo vivendo: è accaduto a un ristorante nel Varesotto, durante la prima serata di coprifuoco.

A denunciarlo su Facebook sono gestori del ristorante I Panigacci di Boarezzo, una frazione di Valganna che, tra la rabbia e l’incredulità, si rivolgono agli stessi clienti: “Il ristorante i Panigacci è sempre educato, non risponde mai alle critiche, ascolta ed elabora.

Il ristorante i Panigacci è sempre comprensivo nei confronti della clientela, ma questa sera NO, questa sera cari nostri clienti ci avete davvero delusi”, scrivono. La vicenda risale al 22 ottobre, primo giorno di coprifuoco, che – dicono dal ristorante – “capiamo abbia messo tutti i lombardi in allerta con mille interrogativi”.

Ma – proseguono – “prenotare un tavolo e non presentarsi è da maleducati. L’educazione e il rispetto per il lavoro altrui sta nel prendere in mano il telefono e disdire la prenotazione, che siate in due o in sei persone. Questa sera 9 tavoli non si sono presentati, tanti nemmeno hanno avuto la decenza di rispondere alle nostre chiamate, da che dovevamo avere il locale pieno ci siamo ritrovati con il locale vuoto, avete precluso la possibilità ad altra gente di cenare da noi, ci siamo ritrovati in esubero di personale, ma soprattutto ci avete dato un’enorme dispiacere”.

Uno sfogo comprensibile, ancora di più in un momento così delicato. “Le piccole imprese sono in ginocchio da iniziò pandemia, con il distanziamento la ristorazione sta facendo sacrifici umani per poter rimanere a galla, visto il dimezzamento dei tavoli, e voi non avete nemmeno la decenza di fare una chiamata?”, concludono su Facebook.

[Fonte: La Repubblica]