Ristorante vieta l’ingresso ai celiaci: “È discriminazione” denuncia un’influencer

Valentina Gluten Free, influencer, racconta di un ristorante che apparentemente nega l'ingresso ai celiaci.

Ristorante vieta l’ingresso ai celiaci: “È discriminazione” denuncia un’influencer

Vietare l’ingresso al ristorante ai celiaci – un po’ come decidere che chi soffre di allergia al polline non può entrare in un parco o in qualsiasi altro spazio verde. Una misura talmente zelante da sfociare nell’assurdo, direte voi, eppure è successo davvero: a raccontarcelo è Valentina Leporati, nota ai più come Valentina Gluten Free, influencer che ha saputo ritagliarsi un pubblico decisamente consistente grazie al suo attivismo e ai suoi sforzi per portare alla luce le problematiche di chi, come lei, è celiaco; suggerendo i ristoranti e locali più “amichevoli”.

“Qui non accettiamo i celiaci”: la vicenda di Valentina Gluten Free

ristorante

“Amichevoli” nel senso che offrono ampie alternative gluten free, beninteso, anche se in questo particolare caso la parola “amichevole” potremmo intenderla anche nel suo significato più letterale. Ma torniamo a noi: stando a quanto raccontato da Valentina Gluten Free, “celiaca dal 1989” come lei stessa si definisce, si tratta della prima volta nella sua vita in cui si è vista negare in tal modo l’accesso al ristorante.

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“Per la prima volta, la settimana scorsa, mi è stato detto da un ristorante “Qui non accettiamo i celiaci””, inizia lo sfogo dell’influencer. Quella di Valentina, come abbiamo accennato in apertura di articolo, è una voce relativamente importante per la comunità celiaca italiana: un intervento e una testimonianza del genere, al di là di denunciare – pur senza rivelare il nome del ristorante, come vedremo – un caso di discriminazione alimentare, è infatti utile per sottolineare le difficoltà che lei come altri celiaci si trovano ad affrontare su base potenzialmente giornaliera.

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“Non accettare qualcuno in un locale pubblico a causa della sua malattia è una grande forma di discriminazione” continua Valentina. “Il problema non è non poter offrire un pasto sicuro a chi ha esigenze alimentari non tradizionali, il problema è negare l’accesso ad un ristorante a chi sta solo chiedendo con gentilezza delle informazioni. Per chi è celiaco non è semplice l’iter della prenotazione al ristorante perché significa dover mettere in luce la propria malattia per sapere se il ristoratore è disponibile e preparato in materia.”

In altre parole il celiaco parte da una posizione in cui è costretto a esporsi: sentirsi rispondere “tu non puoi entrare” è mortificante nel migliore dei casi e violento nel peggiore. Ma attenzione: il racconto di Valentina non è pensato per far scattare la paventata gogna mediatica. “Ho scelto di non fare il nome del ristorante perché sono profondamente convinta che la pubblica gogna sia sbagliata tanto quanto il trattamento che mi è stato riservato” spiega infatti. “Ho scelto di dare luce al fatto per trasformare un brutto episodio in qualcosa di utile e costruttivo per chiunque”.