Ristoranti e allergie alimentari: un corso per ottenere il bollino “Qui mangi sicuro”

Per i ristoranti arriva un nuovo corso relativo alle allergie alimentari e intolleranze alimentari per ottenere il bollino "Qui mangi sicuro".

Ristoranti e allergie alimentari: un corso per ottenere il bollino “Qui mangi sicuro”

Buone notizie per chi soffre di allergie alimentari e intolleranze alimentari: per i ristoranti arriva un nuovo corso sulla preparazione dei cibi per chi soffre di allergie o intolleranze in modo da ottenere il bollino “Qui mangi sicuro”.

Sarà la Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) a rilasciare la certificazione in questione al termine di un corso di formazione gratuito online tutto dedicato ai professionisti del settore della ristorazione.

Il corso durerà 4 ore e insegnerà a ristoratori, chef, cuochi e a tutti gli addetti alla ristorazione come preparare cibi in maniera sicura per gli allergici. Ma non solo: verrà spiegato anche riconoscere i segni di una reazione allergica e cosa fare in caso di shock anafilattico. Al termine del corso verrà rilasciato il bollino arancione “Qui mangi sicuro”.

latte

L’iniziativa è stata presentata durante il Congresso della Siaic a Bari e fa parte del progetto “Per Federica” ideato dalla società stessa insieme con Eni.

Il fatto è che in Italia, ogni anno, una quarantina di persone muoiono a seguito di un’allergia alimentare. Per scatenare uno shock anafilattico in una persone allergica basta una sola arachide o una sola goccia di latte.

Gianenrico Senna, presidente Siaaic, ha rivelato che mangiare un pasto fuori casa è un grosso rischio per gli italiani che soffrono di allergie alimentari. Si parla di 500mila bambini e 2 milioni di adulti che, se ingeriscono un determinato allergene anche in quantità minime, possono andare incontro a reazioni gravi dino ad arrivare allo shock anafilattico: questo si manifesta improvvisamente e può provocare crisi respiratoria, dispnea, collasso cardiocircolatorio e morte anche in breve tempo.

Purtroppo è proprio questo ciò che è accaduto a Federica, la ragazza che ha dato il nome al progetto. Alla fine del corso i partecipanti dovranno superare un test: solo se risponderanno correttamente potranno ottenere la certificazione. Inoltre nel corso troveranno spazio indicazioni anche per i 2,5 milioni di italiani che soffrono di intolleranze alimentari.