Ristoranti e bar: a Milano fatturato in calo del 50% rispetto al periodo pre-pandemia

Ristoranti e bar di Milano segnalano un calo del fatturato del 50% rispetto al periodo pre-pandemia. Idem dicasi per gli altri locali e i negozi.

Ristoranti e bar: a Milano fatturato in calo del 50% rispetto al periodo pre-pandemia

I dati parlano chiaro: ristoranti e bar di Milano lamentano un fatturato in calo del 50% rispetto al periodo pre-pandemia. E lo stesso fanno locali e negozi. I motivi sono tanti.

Chi non ha il super Green pass non può più entrare nei locali, neanche per consumare in piedi o all’esterno. Poi c’è chi vuole essere ultra prudente e preferisce rinunciare al caffè al bar o all’aperitivo per evitare il più possibile contatti non necessari. A questo bisogna aggiungere lo smart working che ha fatto crollare gli introiti derivanti dalla pausa pranzo fuori ed è fatta.

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Inoltre anche di sera molti ristoranti e bar rimangono semideserti. Fabio Acampora, vicepresidente dell’Associazione dei pubblici esercizi di Milano (Epam) ha spiegato che stanno registrando un calo del lavoro e del fatturato di circa il 50% rispetto al periodo pre-pandemia. La frenata è iniziata sin da Sant’Ambrogio: al principio era accettabile, ma adesso sta aumentando di intensità fino ad arrivare ad oggi quando i locali si sono ritrovati praticamente quasi fermi.

Sembra quasi che Milano abbia deciso di mettersi in quarantena da sola. Persino i mezzi pubblici hanno visto un calo dei passeggeri e questo nonostante la riapertura delle scuole. Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha denunciato che i consumi sono a picco: a causa della variante Omicron le imprese stanno rischiando una nuova crisi. Attualmente le criticità più evidenti sono il calo del fatturato e i problemi collegati al personale.

Acampora rivela che i ristoratori si trovano nuovamente in una situazione molto critica: nel 2021 il 20% dei locali è stato costretto a chiudere i battenti perché non sono riusciti a sopravvivere alla pandemia. E adesso di nuovo si lavora con circa la metà dei coperti, con disdette continue. E rivela che i prezzi delle cene non sono aumentati in quanto sarebbe stato controproducente: un rincaro in questo momento allontanerebbe ancora di più i clienti. Anche se permane il problema dei rincari delle materie prime e delle bollette.