Da Fipe-Confcommercio arriva un altro allarme: se il Governo non proprogherà la cassa Covid, saranno a rischio altri 50mila posti di lavoro per ristoranti e bar. E questo solo per quanto riguarda il settore della ristorazione. Fipe non ha dubbi: gli ammortizzatori sociali vanno prorogati.
Il problema è che la Cassa integrazione Covid è scaduta lo scorso 31 dicembre: se non verrà allungata, visto che la pandemia sta proseguendo, ecco che si rischia di avere gravi ripercussioni sul settore occupazionale. Questo vuol dire la perdita di altri posti di lavoro e la dispersione delle competenze del comparto.
La Fipe chiede al Governo di allungare la cassa Covid almeno di altre 13 settimane (stessa cosa aveva chiesto a settembre scorso) e questo soprattutto per quelle attività che continuano a subire le conseguenze delle restrizioni e dell’incertezza della curva dei contagi.

Particolarmente colpiti sono i pubblici esercizi delle città d’arte. Le cause sono diverse:
- riduzione o assenza del turismo internazionale
- riduzione delle attività di catering e banqueting collegate a cerimonie o eventi
- diminuzione delle attività della ristorazione collettiva
- massiccio ricorso allo smart working
- riduzione dei viaggiatori in aeroporti, stazioni ferroviarie e aree di servizio autostradali
A questo bisogna poi aggiungere il fatto che discoteche e locali di intrattenimento sono di nuovo chiusi e le difficoltà delle sale gioco.
Cristian Biasoni, presidente di AIGRIM, ha spiegato che le catene della ristorazione in viaggio, soprattutto quelle nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti, stanno soffrendo particolarmente per questa ondata Omicron: mancano sia i turisti che i flussi dei pendolari.
Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe, chiede al Governo di ripristinare gli ammortizzatori sociali. Se ciò non avvenisse, lo scenario diventerebbe ancora più fosco: si arriverebbe a dove licenziare e ridurre i posti di lavori, con tutti i problemi sociali che tutto ciò comporta.
Fonte: Fipe