Ristoranti: l’Abruzzo approva le sue regole per la riapertura

Anche la Regione Abruzzo presenta le regole per la riapertura, simili a quelle dell'Emilia Romagna, a partire dal distanziamento di un metro tra i tavoli.

Ristoranti: l’Abruzzo approva le sue regole per la riapertura

Dopo l’Emilia Romagna, anche l’Abruzzo prova a dettare le sue regole per la riapertura dei ristoranti e dei bar. Le regole per la Fase 2, infatti, verranno lasciate all’autonomia decisionale delle singole Regioni, anche se il Governo potrà fermare quanto stabilito dalle Regioni a seconda di come andranno i contagi e i criteri valutativi previsti.

Dunque l’Abruzzo detta le sue regole, con un “Protocollo di sicurezza per l’esercizio delle attività di ristorazione”. “La questione del distanziamento sociale assume un aspetto di grande complessità, anche in considerazione che non è evidentemente possibile, durante il servizio, l’uso di mascherine da parte dei clienti e che lo stazionamento protratto possa anche contaminare, in caso di soggetti infetti da SARS-COV-2, superfici come, ad esempio, stoviglie e posate”, si legge nel protocollo. Anche se si specifica che, escluso per l’atto del mangiare, “i clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo”.

Per questo, “andrebbero, in primo luogo e soprattutto in una prima fase, favorite soprattutto soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi, anche attraverso soluzioni di sistema che favoriscano queste modalità”.

Anche in questo caso, si parla di distanziamento di un metro fra i tavoli, e non dei quattro di cui si è a lungo parlato: “Il layout dei locali di ristorazione andrebbe quindi rivisto con una rimodulazione dei tavoli e dei posti a sedere, garantendo il distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore ad un metro e garantendo comunque tra i clienti durante il pasto (che necessariamente avviene senza mascherina), una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone, anche inclusa la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie, etc.; anche mediante specifiche misure di contenimento e mitigazione.
Le sedute dovranno essere disposte in maniera da garantire un distanziamento fra i clienti adeguato, anche per le motivazioni in precedenza riportate e tenendo presente che non è possibile predeterminare l’appartenenza a nuclei in coabitazione”.

Due i metri quadrati da garantire per ogni cliente: “In ogni caso, va definito un limite massimo di capienza predeterminato, prevedendo uno spa- zio che di norma dovrebbe essere non inferiore a due metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie.
La turnazione nel servizio in maniera innovativa e con prenotazione preferibilmente obbliga-toria può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti di persone in attesa fuori dal locale”. Inoltre, ove possibile, si deve prevedere “una separazione degli accessi di entrata e di uscita”, si consiglia l’adozione di menu digitali e si deve fornire ai clienti gel igienizzanti per le mani.