Ristoranti: lo scontro fra Regione Calabria e Governo per la riapertura

Ristoranti: è scontro fra Regione Calabria e Governo per la riapertura. La Calabria autorizza i tavoli all'aperto, il Governo vuole diffidarla se non fa marcia indietro.

Ristoranti: lo scontro fra Regione Calabria e Governo per la riapertura

Ristoranti: continua lo scontro fra Regione Calabria e Governo per la riapertura. Breve riassunto: la Calabria con un’ordinanza concede i tavoli all’aperto, vietati in tutto il resto d’Italia. Il Governo non ci sta e chiede che l’ordinanza venga ritirata, pena la diffida.

Da ieri la Calabria ha riaperto ristoranti e bar anticipando così la data del 4 maggio, ma non solo: Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, ha anche emesso un’ordinanza grazie alla quale sono consentiti tavolini al di fuori di questi locali. Secondo la governatrice, è stato il Governo a prevedere la possibilità dell’asporto e l’apertura delle cucine, con tutto ciò che ne consegue. Lei ha solamente aggiunto qualche tavolo all’aperto.

Al momento siamo allo stallo: Santelli sostiene di aver forse interpretato estensivamente il provvedimento del Governo, mentre da parte sua il ministro Boccia vorrebbe diffidarla. Ma la Santellli non torna indietro e non ritira la sua ordinanza.

La Santelli ha poi ricordato che a inizio Fase 1, fece un’ordinanza per chiudere le scuole: anche in quel caso venne minacciata, ma dopo pochi giorni fu lo stesso Governo a chiudere le scuole nel resto d’Italia. Per questo motivo ha deciso di non ritirare neanche questa ordinanza in quanto è sicura che fra una settimana il Governo emanerà un Dpcm uguale al suo. Oltre che per il fatto che questa ordinanza è un’estensione di quel Dpcm: che differenza c’è fra l’asporto o servire due tavolo all’esterno?

Secondo la governatrice, poi, l’approccio di questa Fase 2 dovrà essere differente da quello della Fase 1: prima, infatti, bisognava pensare solamente alla salute, motivo per cui tutti hanno seguito norme unitarie. Ma con la Fase 2 è diverso sia il problema del contagio nelle diverse Regioni, sia il problema economico. Quello che lei chiede è che il Governo emani una cornice generale delle norme, spiegando quali siano le precauzioni da adottare e che poi lasci decidere i dettagli a chi sta sul territorio.

E sottolinea il problema dei contagi da ritorno: a causa dei precedenti Dpcm, la Calabria ha dovuto subire due ondate e adesso, con l’ultimo Dpcm del 26 aprile, ne prevede una terza per il 4 maggio quandi in tanti faranno ritorno alle loro case. Il Governo deve aiutarla a risolvere questa situazione, non preoccuparsi dei tavoli fuori dai bar.

Tuttavia le cose sono più complicate. Alcuni sindaci calabresi non sono d’accordo con la governatrice. Per esempio Giuseppe Falcomatà di Reggio Calabria ha dichiarato che non si può giocare con la pelle dei cittadini. E anche i ristoratori calabresi non sono tutti concordi. Per esempio Nino Rossi, chef del ristoranzte Qafiz, sostiene che questo provvedimento sia una “pazzia” e che nessuno abbia riaperto prima a causa dell’assurdità dell’ordinanza: non è pensabile per un’attività del gnere ripartire dalla sera alla mattina.