Ristori: cambiano i meccanismi di assegnazione dopo un vertice a Palazzo Chigi

Ristori in due fasi, con un acconto prima e a fine anno un saldo sulla base delle perdite realmente avute: è il sistema al vaglio del Governo per il decreto Sostegni Bis.

Ristori: cambiano i meccanismi di assegnazione dopo un vertice a Palazzo Chigi

Cambiano i meccanismi per calcolare i ristori delle imprese: è quanto emerso dopo un  vertice a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Il decreto Sostegni Bis, in preparazione in queste ore, prevedrà infatti una serie di nuove misure, soprattutto sugli ulteriori contributi a fondo perduto da  destinare alle imprese che hanno dovuto rimanere chiuse per decreto.

A quanto si apprende, sarebbe stato il Ministro dello sviluppo economico (in quota Lega) Giancarlo Giorgetti a proporre una nuova modalità di versamento dei contributi in due tempi. Il primo acconto verrebbe calcolato sulla base della perdita di fatturato dell’intero 2020 rispetto al 2019 (cosa che risolverebbe effettivamente gli squilibri venutisi a creare per esempio su chi lavora stagionalmente). Le aziende potrebbero però anche scegliere di utilizzare come indicatore per il calcolo dei contributi la perdita di fatturato calcolata sul l periodo compreso tra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021, in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il saldo dei ristori arriverà invece a fine anno, sulla base dell’approvazione dei bilancio o della dichiarazione dei redditi: le imprese che avranno necessità di compensare un reale calo degli utili potranno chiedere un’integrazione dell’indennizzo già ricevuto.

Questo sistema in due fasi sembra aver trovato l’accordo della maggioranza. Per il resto, pare che si manterranno le condizioni attuali, con un massimo di ristori di 150mila euro per imprese fino a 10milioni di fatturato. Tutte le attività che hanno ricevuto o stanno ricevendo in questi giorni i bonifici dall’Agenzia delle Entrate previsti dal decreto Sostegni 1, riceveranno l’equivalente in automatico.

[Fonte: Ansa]