Roma, il bar e la mensa del Fao stanno per chiudere: i lavoratori protestano al Ministero del Lavoro

La cassa integrazione dei 28 addetti al bar e alla mensa della sede della Fao, a Roma, sta per scadere, e ancora non ci sono notizie certe circa il loro futuro.

Roma, il bar e la mensa del Fao stanno per chiudere: i lavoratori protestano al Ministero del Lavoro

Una protesta sotto la sede del ministero del lavoro per far sentire la propria voce alle istituzioni, nella speranza di allontanare una volta per tutte lo spettro della disoccupazione: ci stiamo riferendo a quanto è capitato nella giornata di venerdì 24 giugno a Roma, quando i 28 lavoratori impiegati nel servizio mensa e bar della Fao si sono ritrovati per portare la luce dei riflettori su di quella che, a tutti gli effetti, è una vera e propria corsa contro il tempo.

protesta fao 2-2

Occorre considerare, infatti, che il limbo della cassa integrazione – nel quale versano tutti e 28 i dipendenti in questione – scadrà il prossimo 2 luglio, e di fatto non è ancora stata comunicata alcuna certezza circa il futuro occupazionale e reddituale dei manifestanti, che rischiano di essere dimenticati e travolti (non necessariamente in questo ordine) dal cambio di gestione dell’appalto per i servizi ristorativi. Ricordiamo che, di fatto, la società uscente – la Elior Spa – ha attivato una procedura di licenziamento collettivo diversi mesi addietro: da allora i lavoratori coinvolti avevano tentato a più riprese di far sentire la propria voce, ricorrendo anche al sostegno dei sindacati di categoria, senza tuttavia riuscire a ottenere alcun tipo di risposta.

“Abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di contrattazione, che coinvolga tutte le parti interessate, anche la Fao, per la ricerca di soluzioni che mantengano tutta la forza lavoro legata all’appalto, prevedendo un adeguato ammortizzatore sociale che consenta, in attesa di trovare una soluzione definiva alla vertenza, una copertura economica per tutti e 28 i lavoratori” ha spiegato Davide Favero, presidente del sindacato Clas, che di fatto ha indetto la protesta in questione. “Attendiamo una nuova convocazione da parte del ministero del lavoro. Fino a oggi non siamo riusciti ad avere un’incisiva interlocuzione a causa anche della natura internazionale della Fao. Non vorremmo che questo fattore possa rappresentare un ingiustificato pretesto a tutto danno dei lavoratori che rischiano di ritrovarsi senza stipendio né occupazione”.