Russia, Beluga vuole ignorare i divieti e importare 300 mila bottiglie di whisky

La Beluga ha dichiarato che quest'anno importerà 300 mila bottiglie di whisky in Russia senza però avere il permesso del proprietario del marchio.

Russia, Beluga vuole ignorare i divieti e importare 300 mila bottiglie di whisky

Tra gli innumerevoli brand che hanno deciso di cessare le operazioni commerciali su suolo russo in seguito all’invasione dell’Ucraina c’è anche Diageo, colosso d’Oltremanica operante nel settore delle bevande alcoliche. La mossa puntava a mostrare piena solidarietà a Kiev e a procurare nuovi grattacapi alla Russia – e come accennato non era la sola: pensiamo a McDonald’s, per esempio -, ma pare che di recente sia stata messa in discussione da Beluga Group, che di fatto ha formalmente depositato la sua intenzione di importare più di 300 mila bottiglie di whisky Johnnie Walker in Russia senza il permesso del proprietario del marchio – vale a dire Diageo, per l’appunto.

Diageo, Beluga e il whisky: tensioni alcoliche

vladimir putin

Diageo, come molte altre aziende occidentali, ha fatto del suo meglio per tagliare i legami con il mercato russo, tanto da arrivare a concludere i propri rapporti commerciali con le aziende situate a San Pietroburgo e Mosca che si occupavano di imbottigliare del whisky destinato al contesto locale. L’annuncio di Beluga, tuttavia, pare possa cambiare le carte in tavola: i colleghi del The Herald hanno tentato di contattare il colosso britannico per comprendere cosa potrebbe fare per impedire ai suoi prodotti di entrare in Russia contro la sua volontà.

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La risposta di Diageo non è stata diretta alla questione, ma un portavoce ha sottolineato che l’azienda era ormai vicina a chiudere tutte le sue attività in Russia. “Nel marzo 2022, abbiamo interrotto tutte le importazioni dei nostri prodotti in Russia e interrotto la produzione locale di birra e l’imbottigliamento di alcolici di terze parti” ha spiegato il portavoce. “A giugno, abbiamo preso la decisione di liquidare responsabilmente l’attività e ora abbiamo quasi completato questo processo. Diageo non importa né vende né direttamente né indirettamente alcun prodotto in Russia”.

Il governo di Vladimir Putin ha tuttavia consentito la controversa possibilità di ricorrere alla cosiddette “importazioni parallele” di marchi selezionati di alcolici premium, tra cui lo stesso Johnnie Walker; e Beluga è stata la prima azienda a registrarsi per poter godere di tali spedizioni. Gli analisti di mercato sottolineano che c’è ben poco che i grandi produttori internazionali – Diageo evidentemente compreso – possono fare per impedire ai propri prodotti di approdare in Russia attraverso le importazioni parallele.

In teoria, ai distributori russi basterà acquistare i beni a cui sono interessati – il whisky, in questo caso – dai grossisti che operano in Paesi terzi, in modo da “aggirare” il blocco. “Abbiamo le importazioni parallele e il duty free” ha commentato a tal proposito Vadim Drobiz, che gestisce il Centro per i mercati federali e regionali di alcolici di Mosca. “I cittadini russi non dovranno fare a meno dei prodotti importati, e questo nonostante il fatto che i media continuino ad affermare che, da un momento all’altro, i marchi premium scompariranno”.