Russia: imposti per legge limiti ai ricarichi sui beni alimentari primari

Il Governo russo pensa di limitare i ricarichi sulle materie prime alimentari di base, per combattere l'effetto dell'inflazione sui più poveri: i commercianti potrebbero rifarsi aumentando i prezzi dei beni di lusso.

Russia: imposti per legge limiti ai ricarichi sui beni alimentari primari

In Russia, d’ora in avanti, cucinare un borscht (la tradizionale zuppa a base di barbabietole), così come consumare altri beni alimentari considerati primari, potrebbe non costare più di un tot, visto che potrebbero essere imposti per legge limiti ai ricarichi. Sui beni socialmente significativi (circa 60 alimenti, tra cui verdure, latte, ricotta, kefir, burro, zucchero e pane) il Ministero dell’Industria e del Commercio ha detto che il margine non deve superare il 5%.

La nuova normativa sui ricarichi entrerà in vigore previo accordo tra i regolatori. A quanto riferiscono fonti interne, pare che il Ministero dell’Agricoltura voglia estendere ulteriormente il gruppo degli alimenti da non rincarare eccessivamente, prevedendo che questa misura non solo ridurrà il prezzo dei beni sugli scaffali, ma ridurrà anche l’inflazione. Ed è proprio questo tema ad allarmare le autorità, visto il rischio reale di aumenti di prezzo delle materie prime alimentari. Alla fine del 2021, l’inflazione in Russia è arrivata all’8,4% (il dato più alto dal 2015), e in particolare l’inflazione alimentare è stata del 10,6%.

caviale russia

D’altro canto, questa misura non piacerebbe troppo alle aziende, che andrebbero incontro a perdite di denaro anche significative. Limitare il margine al 5% sui prodotti più popolari è una buona decisione, ha detto a Izvestia Georgy Ostapkovich, direttore dell’HSE Center for Business Research. Questo approccio aiuterà i cittadini poveri, senza – a suo parere – danneggiare eccessivamente i commercianti, che potranno aumentare i ricarichi sui beni alimentari più di lusso.