Pare che il commercio di fertilizzanti sia destinato a giocare un ruolo sempre più centrale nel contesto della guerra commerciale generata dal conflitto in Ucraina: con i prezzi saliti alle stelle e la produttività complessiva fortemente compromessa, a più riprese la Russia – che di fatto è uno dei principali produttori al mondo – ha chiesto garanzie circa il ripristino del flusso di esportazioni di questi particolari prodotti, paventando un’uscita dal patto che a oggi permette al grano ucraino di attraversare il Mar Nero. Impossibile ignorare, per di più, il ruolo giocato dagli Stati Uniti, che apparentemente starebbero “ricattando” e “perseguitando” coloro che cercano di commerciare con Mosca compromettendo la sicurezza alimentare globale.
Le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, lasciano decisamente poco spazio all’interpretazione: Mosca pare pronta a incrementare le esportazioni di cibo e fertilizzanti per aiutare a evitare una crisi alimentare globale, ma di fatto le autorità statunitensi si starebbero adoperando per impedirglielo. Nel corso del suo intervento Zakharova ha inoltre sottolineato come gli Stati Uniti non abbiano direttamente preso di mira le esportazioni agricole russe: più semplicemente, imponendo sanzioni alle infrastrutture di spedizione, assicurazioni, logistica e pagamenti sono di fatto andati a ostacolare la capacità della Russia di fertilizzanti o altri prodotti chimici cruciali.