Saluzzo, morte altre sei mucche per aver mangiato del sorgo: si pensa sia colpa della siccità

Sei mucche in una stalla vicino a Saluzzo sono stramazzate a terra dopo aver mangiato del sorgo: gli esperti temono sia colpa della siccità.

Saluzzo, morte altre sei mucche per aver mangiato del sorgo: si pensa sia colpa della siccità

Appena una manciata di giorni fa vi raccontammo di come, in quel di Sommariva Bosco, un’intera mandria di mucche – ben 50 capi a essere precisi – rimase uccisa dal sorgo che stavano mangiando, evidentemente contaminato da tossine. A distanza di una manciata di ore un altro allevatore ha segnalato alle autorità sanitarie competenti un caso spaventosamente simile: i veterinari dell’Istituto zooprofilattico e dell’Asl di Savigliano sono infatti stati chiamati a intervenire in una stalla vicino a Saluzzo – sempre in Piemonte, per intenderci – poiché una decina di mucche sono improvvisamente stramazzate a terra dopo aver mangiato dell’erba fresca. Il sospetto, naturalmente, è che si tratti di piante della stessa famiglia del sorgo sopracitato – e gli esperti ipotizzano che il livello di tossine insolitamente alto nell’erba sia dovuto alla siccità.

siccità

Ma riavvolgiamo un poco il nastro: come accennato gli animali colpiti sono stati circa una decina, di cui sei deceduti e cinque salvati dalla squadra di veterinari intervenuti sul posto. L’allarme, in ogni caso, ha preso a suonare: il timore è che la presenza di sorgo con livelli di tossine ben più alte del normale sia ben più comune nella zona in questione, costituendo di fatto un pericolo concreto per le mandrie locali. L’istituto zooprofilattico di Cuneo si occuperà nei prossimi giorni di verificare i livelli di durrina nell’erba prelevata dalla stalla nel saluzzese: nel caso di Sommariva Bosco gli esperti segnalarono livelli dieci volte superiori ai limiti previsti per i comuni mangimi.

La durrina è una sostanza tossica che, durante la ruminazione, si trasforma in acido cianitrico. Come anticipato, gli esperti giustificano la concentrazione inusualmente alta puntando il dito contro il caldo degli ultimi tempi: questa tipologia di piante, infatti, è solita sviluppare un’alta concentrazione di tossine quando è ancora piccola e fragile. Le alte temperature delle ultime settimane potrebbero dunque aver limitato la crescita delle piante facendole restare, per l’appunto, piccole e fragili, e determinando di conseguenza la concentrazione delle tossine in questione.