San Candido: chiuso hotel no mask, una parlamentare ci fissa il domicilio

Un celebre hotel di San Candido, il Cavallino Bianco, si dichiara no mask e viene chiuso per inosservanza delle norme contro il Coronavirus, ma una parlamentare fissa lì il suo domicilio per proteggerlo.

San Candido: chiuso hotel no mask, una parlamentare ci fissa il domicilio

Avrebbe dovuto chiudere per dieci giorni a partire da oggi (5 agosto) il Cavallino Bianco di San Candido, tristemente noto per le idee no mask e complottiste della sua proprietà. Ancor più tristemente considerato il fatto che si tratta di uno storico albergo della zona, un family hotel di altissimo livello (lo avevamo citato anche noi tra gli hotel per famiglie dove mangiare come si deve), omonimo del vicino e ancor più rinomato Cavallino Bianco di Ortisei, cosa che immaginiamo stia creando in questo momento qualche problema di immagine alla seconda struttura.

Già, perché la proprietà del Cavallino Bianco di San Candido sta facendo parlare di sé in maniera non proprio degna di una struttura di quel calibro: il proprietario, Hannes Kühebacher, ha più volte dichiarato (anche in maniera colorita) che nel suo hotel le mascherine non erano gradite, nemmeno tra il personale, visto che – a suo dire – l’anno scorso quattro dei suoi dipendenti si erano sentiti male perché costretti a portarle.

Così, tutti senza mascherina, tanto il Covid-19 è una strumentazione dei poteri forti. Ovviamente le autorità sono intervenute, imponendo la chiusura dell’albergo per dieci giorni a causa del mancato rispetto delle normative contro il Coronavirus. Dieci giorni importanti, visto che si tratta delle settimane turisticamente più calde dell’anno.

Ma la violazione era palese, e ripetuta. Quand’ecco il colpo di scena: alla vigilia della chiusura la deputata ex 5Stelle Sara Cunial ha deciso di schierarsi al fianco dell’hotel, eleggendo lì il suo domicilio parlamentare e presentando un ricorso d’urgenza contro l’ordinanza della provincia di Bolzano.

“Io da qui non mi schiodo e non mi schioderò – ha detto la parlamentare – se dovesse arrivare la polizia l’entrata nella struttura sarà interdetta perché bisognerà prima passare dalla Camera dei Deputati in quanto il domicilio di un deputato è inviolabile. Siamo qui a difendere Costituzione e diritti umani”.

Speriamo dunque che si goda la spa e la cucina (senza mascherina, ovviamente).