Sardegna, allevatore ucciso a bastonate: fermati i suoi vicini

In Sardegna un allevatore di 63 anni è stato ucciso a bastonate perché, a quanto pare, le sue pecore avrebbero sconfinato in un altro prato.

Sardegna, allevatore ucciso a bastonate: fermati i suoi vicini

Un omicidio brutale, scaturito da una discussione futile: ci stiamo riferendo a quanto è capitato a Massimo Deidda, allevatore di 63 anni ucciso nel suo stesso terreno in contrada Aureddus, a Gergei, nel sud della Sardegna. Il corpo dell’uomo è stato trovato nella serata di ieri, martedì 21 giugno, verso le ore 21 da alcuni vicini che hanno immediatamente avvertito sia le forze dell’ordine che il personale sanitario del 118. I medici giunti sul posto, tuttavia, non hanno potuto fare altro se non chiarire la causa del decesso: il signor Deidda è stato ucciso a colpi di bastone.

pecora

A questo punto gli agenti delle forze dell’ordine hanno proceduto a interrogare alcuni testimoni locali nel tentativo di ricostruire quanto è successo: a quanto pare la vittima era stata vista litigare con due persone a causa dello sconfinamento di alcune sue pecore nel terreno vicino. Va specificato che i carabinieri del comando provinciale di Nuoro e della compagnia di Isili si sono impegnati per mantenere il massimo riserbo, ma pare logico supporre che tale alterco sia sfociato in un episodio di violenza che ha portato alla morte dell’allevatore in questione. I militari hanno dunque seguito questa pista fino a risalire all’identità delle due persone sopracitate – un uomo di 50 anni e suo figlio di 30 -: a questo punto si sono attivati per portarli in caserma e sottoporli a un interrogatorio.

Interrogatorio che sembra aver confermato i sospetti dei carabinieri: per i due sospettati è infatti scattato il fermo, e sono stati dunque spostati nel carcere di Uta. “Gergei è addolorata, incredula, triste e molto arrabbiata” ha commentato il sindaco Rossano Zedda, intervistato dall’agenzia di stampa Ansa, nel riferirsi alla vicenda. “Conoscevo il povero Massi. Il nostro paese non merita tutto questo, non merita di essere ricordata così, merita serenità. Siamo vicini ai parenti e agli amici di Massimo, condanniamo senza se e senza ma quanto accaduto”.