Selvaggia Lucarelli: “I ristoranti si devono meritare il trattamento di favore che hanno avuto”

La giornalista Selvaggia Lucarelli a Piazza Pulita: "I ristoranti hanno avuto un trattamento di favore perché sono aperti, potrebbero almeno controllare il green pass".

Selvaggia Lucarelli: “I ristoranti si devono meritare il trattamento di favore che hanno avuto”

“I ristoranti hanno avuto un trattamento di favore perché sono aperti con la situazione epidemiologica che c’è. Allora dovrebbero meritarselo, invece non controllano il green pass: perché?”. Parole di Selvaggia Lucarelli, pronunciate durante la trasmissione televisiva Piazza Pulita di ieri, giovedì 13 gennaio, nella sua rubrica/editoriale Piazza Selvaggia. Dialogando con il conduttore Riccardo Formigli la giornalista e scrittrice ha parlato di Covid, ovviamente, e quindi di DAD e no vax, ma a un certo punto ha parlato delle sue vacanze.

“Sono stata due giorni a Venezia … mi è successo qualcosa di non molto divertente, non molto diverso da quello che mi succede anche a Milano: la cosa più deprimente è che nei locali e nei ristoranti non chiedono il green pass“. Così, generico. In due giorni che è stata a Venezia, quanti ristoranti e bar avrà potuto testare, Lucarelli? Ma è nel seguito del ragionamento che arriva il bello.

Green Pass Ristoranti

“È qualcosa di molto demoralizzante. Anche perché, diciamolo, la categoria dei ristoratori è stata aiutata con ristori e tutto il resto, ma soprattutto sappiamo molto bene che quello di tenera aperti i ristoranti, i locali, i bar,  è un compromesso che facciamo con la situazione epidemiologica che c’è al momento. Compromesso che altri, per esempio le discoteche, non hanno ottenuto. Quindi devono anche meritarselo, questo trattamento di favore, dal mio punto di vista”. Insomma a sentir lei la ristorazione non è uno dei settori più colpiti dalla pandemia, ma uno dei più avvantaggiati, una specie di cocco di papà per cui varrebbero regole in deroga. Non la scuola, non le fabbriche o gli uffici (anche quelli pubblici) in cui i dipendenti passano otto ore al giorno, non i mezzi pubblici in cui ci si ammassa uno sull’altro.

Dice Lucarelli: “È una categoria che non si può sacrificare: perché è un comparto economico importante, perché ci sono tantissimi ristoranti, tantissimi dipendenti che lavorano nei ristoranti… e allora, io i chiedo, perché l’unica cosa che devono fare, e cioè garantire i controlli del green pass e quindi la salute dei loro clienti, a cui dovrebbero tenere, mi chiedo perché non lo facciano. A Venezia l’ho visto molto poco, ecco”.