Si è spento Lino Maga, il “siur Barbacarlo”

Il signore del Barbacarlo, Lino Maga, è morto a 91 anni. Viticoltore e imprenditore, è stato ambasciatore del territorio dell’Oltrepo Pavese.

Si è spento Lino Maga, il “siur Barbacarlo”

Si è spento la notte di Capodanno Lino Maga, decano tra i viticoltori italiani e autore di quel Barbacarlo divenuto vino leggendario. Classe 1931, “siur Barbacarlo” è entrato in vigna da piccolissimo, già nel 1937, per lavorare tra i filari dell’azienda agricola di famiglia, la cui fondazione risale al 1896.

Qui, sulle colline dell’Oltrepo Pavese nel Comune di Broni, Lino si prendeva cura, supportato dal figlio Giuseppe, dei due storici cru dell’azienda: il Montebuono, 3 ettari, e quello dedicato allo zio Carlo – “Barba”, appunto, nel dialetto locale- coi suoi 4 ettari, per un patrimonio di viti centenarie di Vespolina, Uva Rara e Croatina, da sempre coltivati senza chimica, ben prima che concetti come naturale o biodinamico entrassero nel dibattito o nella moda enologica.

Mode a cui Lino è sempre stato totalmente impermeabile, fiero di creare vini mutevoli e autentici, sempre espressioni sincere delle annate, a cui gli appassionati dedicano approfondite verticali, con bottiglie invecchiate anche decenni. Con lui se ne va un vero ambasciatore del territorio dell’Oltrepo Pavese. “Abbiamo un patrimonio da salvare in diverse zono vitivinicole d’Italia vendono i vini a prezzi molto più alti dei nostri e non hanno le nostre pendenze” diceva. Tanto schivo quanto combattivo, ha lottato contro la burocrazia per il riconoscimento e l’utilizzo esclusivo della sottodenominazione “Barbacarlo” in etichetta, un confronto iniziato negli anni sessanta e finito solo nel 2014.