Siccità, il Portogallo chiude le piscine e le fontane pubbliche

La morsa della siccità si fa sentire anche nel Portogallo: nelle regioni meridionali sono state chiuse le piscine e le fontane pubbliche.

Siccità, il Portogallo chiude le piscine e le fontane pubbliche

La morsa della siccità sta stritolando anche il Portogallo: mentre le autorità locali e la Protezione Civile sono alle prese con gli incendi provocati dalle recenti ondate di calore, i sindaci dell’associazione dei Comuni dell’Algarve, ossia la regione più meridionale del Paese, hanno deciso di approvare alcune drastiche restrizioni volte a ridurre quanto più possibile il consumo di acqua. Le ordinanze emesse obbligano lo spegnimento delle fontane ornamentali, il divieto di annaffiare gli spazi verde pubblici, dove per di più la vegetazione già presente verrà di fatto sostituita da alcune specie autoctone con un fabbisogno idrico più contenuto, e la chiusura di tutte le piscine municipali, che quindi rimarranno inaccessibili ai cittadini per tutto il mese di agosto e, se la situazione non dovesse accennare a migliorare, perfino a settembre.

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Occorre inoltre notare che l’Algarve è conosciuta per essere la regione con la più alta concentrazione di campi da golf e che, nel corso degli ultimi anni, ha visto un vero e proprio boom delle coltivazioni dell’avocado – una pianta che notoriamente necessita di moltissima acqua -: in questo contesto, le autorità locali si aspettano di dover affrontare un certo numero di polemiche. A tal proposito segnaliamo che, giusto verso la fine di giugno, un partito di sinistra radicale presentò un disegno di legge che proibiva l’annaffiamento dei campi da golf con acqua potabile.

Il presidente dell’associazione dei Comuni dell’Algarve, António Miguel Pina, aveva già parlato in passato dell’emergenza idrica che sta attanagliando la regione: “Se il prossimo anno idrologico sarà uguale a questo” ha commentato ” l’acqua potrebbe addirittura scarseggiare nei rubinetti dell’Algarve nell’ottobre del 2023″.