Sicilia, accordo di filiera per il recupero degli antichi noccioleti

Con questo accordo si recuperano noccioleti, a salvaguardia del paesaggio agrario, anche attraverso il ripristino delle tradizionali sistemazioni idraulico agrarie con la gestione dei terrazzamenti e/o ciglionamenti con tecniche a basso impatto ambientale.

Sicilia, accordo di filiera per il recupero degli antichi noccioleti

In Sicilia è stato sottoscritto l’accordo di filiera volto al recupero degli antichi noccioli grazie alla firma del decreto da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura e sviluppo rurale, Toni Scilla.

L’accordo era stato sottoscritto il 30 luglio 2021 a Tortorici da agricoltori e produttori di nocciole, imprese di stoccaggio-trasformazione-commercializzazione, imprese del settore della pasticceria-utilizzatrici-trasformatrici del prodotto corilicolo, aziende della vivaistica ed ancora organizzazioni e associazioni che, a diverso titolo, hanno sostenuto e sostengono il processo aggregativo e qualificativo di settore promosso dalla filiera.

«Strategica e fondamentale la procedura di inserimento del ‘Paesaggio a ciglioni e terrazze dei noccioleti dei Nebrodi’ nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali – ha dichiarato l’assessore Scilla – La coltivazione del nocciolo in Sicilia è realizzata su una superficie di 13 mila ettari di cui il 90 per cento sui Nebrodi».

farina nocciole

«Attraverso la Misura del PSR Sicilia 4.4 D il governo Musumeci conferma il supporto ad un settore ritenuto considerevole – ha aggiunto – Oggi sono in corso di decretizzazione 30 milioni di euro per consentire agli agricoltori la sistemazione dei noccioleti con l’obiettivo della salvaguardia della biodiversità attraverso la preservazione dei sistemi agricoli di alto pregio nonché quello della conservazione del suolo».

Con la misura si recuperano noccioleti, a salvaguardia del paesaggio agrario, anche attraverso il ripristino delle tradizionali sistemazioni idraulico agrarie con la gestione dei terrazzamenti e/o ciglionamenti con tecniche a basso impatto ambientale.

«Tutto ciò consentirà anche di dare spazio alla valorizzazione dei prodotti di eccellenza tra i quali la Pasta reale di Tortorici, un croccante semplice ma capace di rappresentare una cittadinanza, un territorio e una cultura», ha concluso Scilla.