Sicilia: le proteste degli autotrasportatori svuotano gli scaffali

Proseguono in Sicilia le proteste degli autotrasportatori per i rincari dei carburanti: con i tir fermi, le merci marciscono e gli scaffali si svuotano.

Sicilia: le proteste degli autotrasportatori svuotano gli scaffali

In Sicilia le proteste degli autotrasportatori contro i rincari energetici svuotano gli scaffali: tir fermi, e merce non consegnata che deperisce.

A lanciare l’allarme è Coldiretti. Gli autotrasportatori della Sicilia e del resto del Sud Italia hanno messo in atto dei blocchi per protestare contro l’aumento del carburante (nel corso dell’ultimo anno il prezzo alla pompa del gasolio per i tir è aumentato del 20,7%). Considerando che l’85% delle merci viaggia ancora su strada, ecco che tale sciopero rischia di provocare “danni incalcolabili”: i prodotti deperibili come frutta, verdura e fiori rimangono fermi nei magazzini a marcire, mentre gli scaffali sono vuoti.

Tramite una lettera inviata al prefetto di Catania, i rappresentanti provinciali di Cia, Confagricoltura, Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp e Fruitimprese hanno ribadito che condividono le motivazioni degli autotrasportatori in quanto tutti si è strozzati dal caro benzina. Tuttavia è necessario evitare che al danno provocato dall’aumento spropositato delle tariffe energetiche si sommi quello della perdita di grandi quantitativi di frutta e verdura.

camion

La lettera continua sostenendo che la risposta a questo aumento dei costi non possa essere il blocco totale dell’economia: in questo modo si rischia solamente di affossare il comparto agricolo siciliano.

Per tale motivo le associazioni chiedono un gesto di buonsenso: non si può continuare a far marcire tonnellate di merce nei magazzini.

Nel frattempo, mentre l’assessore regionale ai Trasporti invoca l’intervento immediato del Governo, ecco che il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha rivelato agli autotrasportatori di aver chiesto un incontro con Enrico Giovannini, ministro dei Trasporti: la Regione ha fatto ciò che poteva, ma ora tocca al Governo centrale, alquanto latitante, intervenire. E anche lui ribadisce che la mobilità delle merci è fondamentale: il rischio, altrimenti, è quello di bloccare tutta l’economia dell’Italia.

Anche Confartigianato continua a insistere sul dialogo, dice “No” alle proteste estreme. Tuttavia, come sottolineato da Salvatore Di Piazza, presidente regionale dell’Autotrasporto di Confartigianato Sicilia, ecco che se nessuno troverà una soluzione al problema, agli autotrasportatori converrà di più spegnere i motori al posto che continuare a lavorare in perdita.

Anche Pasta Molisana ha bloccato temporaneamente la produzione: con i tir fermi per protesta, non è possibile continuare a produrre.