Slow Food si rivolge all’Ue: “I nuovi Ogm devono essere etichettati regolarmente”

Slow Food Italia chiede che la normativa in materia di etichettatura per gli Ogm venga mantenuta anche per le nuove colture.

Slow Food si rivolge all’Ue: “I nuovi Ogm devono essere etichettati regolarmente”

Slow Food Italia ha lanciato una petizione rivolta sia ai politici nazionali che ai membri del Parlamento europeo invitandoli a ostacolare, nel nome degli impegni di trasparenza in ambito alimentare, l’intenzione manifestata dalla Commissione europea di deregolamentare i nuovi Organismi geneticamente modificati (Ogm). Una presa di posizione, quella di SW Italia, che di fatto si allinea a quella promossa dalla campagna europea #IChooseGMOFree di cui fanno già parte oltre 40 associazioni.

frutta e verdura

In soldoni, la pietra dello scandalo è che, stando a quanto dichiarato in uno studio del 2020 dalla Commissione europea, i nuovi Ogm si troverebbero esclusi dalle attuali regolamentazioni europee circa l’etichettatura dei prodotti, rendendo di fatto molto più difficile per i consumatori scegliere cibo e colture non geneticamente modificate. La tesi della Commissione è che, in quanto potenziali alleati nell’implementazione della sostenibilità nelle produzioni alimentari, i nuovi Ogm dovrebbero essere esentati dalle leggi europee attualmente in vigore.

In questo contesto, l’appello di Slow Food si rivolge sia ai cosiddetti piani alti che a tutti i cittadini europei, invitandoli a firmare una petizione per sollecitare i politici a ostacolare qualsiasi tentativo di modificare le norme esistenti. Se infatti l’industria delle biotecnologie agricole sostiene che l’ingegneria genetica potrebbe aiutare a combattere gli effetti del cambiamento climatico grazie all’introduzione di nuovi tratti genetici più resistenti, Slow Food sottolinea invece che le sementi prodotte con nuove tecniche GM sono potenzialmente pericolose per la biodiversità e per l’ambiente.

“È essenziale che gli italiani, così come i cittadini degli altri Paesi europei, capiscano cosa c’è davvero in gioco: il rischio è che l’etichettatura dei nuovi Ogm non sia più obbligatoria” sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. “Un passo che sarebbe anti democratico e in piena contraddizione con gli impegni di trasparenza presi dall’Unione europea affinché i cittadini possano compiere le proprie scelte alimentari consapevolmente. Chiediamo quindi che vengano applicate le regole in vigore per garantire la tracciabilità, i test sulla sicurezza e una vera libertà di scelta per i consumatori e per gli agricoltori. Deregolamentare i nuovi Ogm significa limitare inequivocabilmente la possibilità di scegliere cibo e colture libere da Ogm. E invaliderebbe miseramente ma concretamente la conversione verso un’agricoltura davvero ecologica. Ci rivolgiamo quindi ai nostri ministri e ai deputati europei affinché ascoltino e rispondano alle fondate istanze dei cittadini!”.