Spagna: industria della carne nella bufera per le accuse di violenza sulle donne

Guai in Spagna per l'industria della carne: le accuse di violenza sulle donne che lavorano in macelli e mattatoi non si placano.

Spagna: industria della carne nella bufera per le accuse di violenza sulle donne

In Spagna si è sollevato un polverone per quanto riguarda le accuse di violenza sulle donne nel settore dell’industria della carne. In realtà nel paese questo è un po’ il segreto di Pulcinella: tutti sanno degli abusi e della violenza sulle donne in macelli e mattatoi. Solo che adesso la questione è tornata alla ribalta a causa di una controversa sentenza: un tribunale spagnolo, infatto, ha assolto dalle accuse di avances sessuali e relative minacce di licenziamento un manager che era stato accusato da due dipendenti.

La Spagna ha un problema di violenza sulle donne nei macelli

macello

La vicenda sarebbe nata in un mattatoio a nord di Barcellona (ricordiamo che la Spagna è il più grande produttore di carne suina d’Europa, con 58 milioni di capi macellati nel corso del 2021). Due donne hanno deciso di denunciare un manager per molestie iniziate nel 2016.

Una delle due donne, Montserrat Castane, ha spiegato al giudice che stava pulendo la struttura quando un manager che lavorava per un’azienda subappaltata dallo stabilimento ha chiesto un bacio. Ovviamente Castane ha rifiutato, cosa da cui sono nati quattro anni di molestie e contatti indesiderati. Castane ha anche spiegato che il manager le aveva chiesto del sesso in cambio, altrimenti l’avrebbe licenziata se non avesse ubbidito.

Così, dopo due anni di molestie, Castane e un’altra dipendente hanno denunciato tutto alla polizia. Solo che, a sorpresa, il giudice del tribunale di Manresa, vicino a Barcellona, ha assolto l’imputato da ogni accusa, sostenendo che non ci fossero testimoni diretti o riferimenti ai fatti presentati. Inoltre il giudice, come se non bastasse, ha accusato a sua volta le due donne di averci messo troppi anni per sporgere denuncia.

Anche in Spagna, dunque, come in Italia c’è purtroppo questa brutta abitudine di far passare le vittime dalla parte del torto, stravolgendo la situazione. Non pago, il giudice ha anche assolto la ditta subappaltatrice, quella presso la quale l’imputato lavorava, da ogni responsabilità.

Ma le due donne non sono disposte ad arrendersi e hanno deciso che ricorreranno in appello, impugnando la sentenza. Castane ha spèiegato che continueranno a combattere per difendere le donne dalle molestie sul lavoro.

Ha poi anche spiegato il perché dell’attesa nel denunciare. Prima di tutto, ha deciso di rendere pubblica la cosa solo dopo aver realizzato che non era l’unica a essere molestata. In secondo luogo ha aggiunto che molte donne, la maggior parte delle quali sono migranti, sono riluttanti a denunciare per paura di ritorsioni.

Secondo Toni Iborra, l’avvocato delle due donne, nell’industria della carne ci sono parecchie donne che lavorano in condizioni dure e che sono vittime di molestie sessuali. Per la prima volta, però, il problema viene discusso alla luce del sole visto che, normalmente, molte donne non osano denunciare in quanto lavorano per sopravvivere.

Per le donne che lavorano nel settore della carne, però, i problemi non finiscono qui e non sono limitati alla sola Spagna. In Brasile, infatti, era saltato fuori il fatto che le aziende di carne mettevano a rischio la gravidanza delle dipendenti.