Sprechi alimentari: in Israele il 35% del cibo prodotto è stato buttato via

Parlando di sprechi alimentari, l'anno scorso in Israele il 35% del cibo prodotto è stato buttato via senza essere utilizzato.

Sprechi alimentari: in Israele il 35% del cibo prodotto è stato buttato via

Torniamo a parlare di sprechi alimentari e andiamo in Israele perché qui l’anno scorso il 35% del cibo prodotto è stato buttato via senza essere utilizzato, con una perdita di 6 miliardi di dollari.

Si parla di 2,5 milioni di tonnellate di cibo andate sprecate nel corso del 2020, costate alla famiglia media 1.140 dollari. Sono questi i dati emersi dal sesto report annuale sullo spreco alimentare di Leket Israel.

Questi rifiuti alimentari rappresentano il 35% del cibo prodotto in Israele, di cui la metà perfettamente commestibile e adatta a essere messa in vendita. In aggiunta bisogna considerare il costo per l’ambiente, un altro miliardo di dollari, calcolato tenendo conto dello spreco di risorse del suolo, dell’acqua, della raccolta e del trattamento dei rifiuti, senza dimenticare l’inquinamento atmosferico e l’emissione di circa 5 milioni di tonnellate di gas serra che rappresentano il 6% di tutte le emissioni nel paese.

Spreco alimentare cibo

Sempre secondo i dati di Leket, il 18,7% delle famiglie israeliane ha sofferto di insicurezza alimentare nel 2020, equivalente a mezzo milione di famiglie (l’insicurezza alimentare in questo caso viene intesa come l’incapacità di garantire un approvvigionamento costante di cibo che contenga tutti gli elementi nutritivi necessari per un corretto sviluppo e per garantire lo stato di salute).

Sempre secondo quanto rivelato da Leket Israel (che si occupa anche del recupero di cibo in eccedenza, distruendolo poi alle persone bisognose tramite più di 200 organizzazioni no profit), la crisi scatenata dalla pandemia da Covid-19 non ha apportato nessun cambiamento significativo nello spreco alimentare totale rispetto agli anni precedenti, ma ha solamente modificato il modo in cui i rifiuti sono stati distribuiti.

Per esempio, con più persone a casa a causa del lockdown, ecco che gli sprechi alimentari domestici sono aumentati di 255 milioni di dollari rispetto al 2019. Idem dicasi per il settore dell’agricoltura: qui gli sprechi sono aumentati a causa della mancanza di lavoratori, delle restrizioni alle esportazioni e della chiusura di alberghi, ristoranti e mense. Anche se c’è da dire che, a causa delle chiusure, i rifiuti in alberghi e luoghi di lavoro sono diminuiti di 700 milioni di dollari.