Starbucks: ex dipendente denuncia l’azienda per discriminazione razziale

Starbuck: ex dipendente denuncia l'azienda per discriminazione razziale. Ma la storia non è andata come pensate: è più complessa di quanto non sembri.

Starbucks: ex dipendente denuncia l’azienda per discriminazione razziale

Una ex dipendente di Starbucks denuncia l’azienda per discriminazione razziale. Ma attenzione: la storia non è andata come potete pensare, qui si tratta di una vicenda ingarbugliata. La denuncia attuale arriva da una ex dipendente bianca, la quale in passato era stata coinvolta in una storia di discriminazione razziale nei confronti di due clienti di colore.

Andiamo con ordine. Torniamo indietro nel tempo, più precisamente nell’aprile 2018. Ci troviamo in una filiale di Starbucks di Philadelphia. La direttrice del locale era stata licenziata dopo che due uomini di colore erano stati arrestati nella sua filiale senza motivo apparente. Rashon Nelson e Donte Robinson erano, infatti, stati arrestati dopo aver chiesto di usare il bagno del locale. I due non avevano acquistato nulla e stavano semplicemente aspettando un amico.

Secondo la direttrice, Shannon Phillips, i due stavano infrangendo la legge ed aveva chiamato la polizia, la quale aveva arrestato i due uomini. Dal fatto era sorta una protesta internazionale per il trattamento ingiusto riservato ai due uomini e Shannon Phillips era stata licenziata dopo che le riprese video dell’arresto erano diventate virali.

A distanza di anni, però, Shannon Phillips è tornata alla carica sostenendo che Starbucks sta attivamente discriminando i dipendenti bianchi che non erano nemmeno coinvolti nell’arresto, nel tentativo di convincere il mondo di aver agito correttamente in quel frangente. Nella causa intentata dalla Phillips, la donna spiega di essere stata licenziata per una discriminazione razziale in quanto bianca. E sostiene che nel medesimo locale di Philadelphia, nel giorno dell’arresto, ci fosse anche un altro dirigente di colore che stava supervisionando il tutto, ma lui non era stato né licenziato né sottoposto ad alcuna azione legale.

La Phillips ha così deciso di denunciare Starbucks chiedendo un risarcimento per danni anche psicologici e emotivi. Secondo la donna, infatti, il licenziamento le ha provocato “dolore e sofferenza, turbamento emotivo, angoscia mentale, umiliazione e perdita dei piaceri della vita”. Un portavoce di Starbucks, però, ha spiegato ad ABC NEws che l’azienda nega decisamente le accuse e che è pienamente preparara a difendere la sua causa in tribunale.

[Crediti | Indy]