Subway ha creato dei frigoriferi intelligenti che ascoltano e rispondono alle domande

Subway ha creato dei frigoriferi intelligenti in grado di ascoltare e rispondere alle domande dei clienti. Affascinante o inquietante?

Subway ha creato dei frigoriferi intelligenti che ascoltano e rispondono alle domande

Frigoriferi intelligenti in grado di ascoltare e rispondere alle domande degli esseri umani. Inquietante? Beh, forse. Affascinante? Decisamente sì. Ci stiamo riferendo, di fatto, all’ultima trovata di Subway, che ha lanciato frigoriferi in grado di erogare panini preconfezionati ed equipaggiati con una intelligenza artificiale che permette loro di comprendere le richieste formulate dagli stessi clienti. Chiaro, purché rimangano inerenti al mondo dei panini: i clienti possono chiedere informazioni sui prodotti all’interno e naturalmente effettuare il loro ordine, ma purtroppo (o per fortuna?) le capacità di conversazione dei nostri amici robottoni terminano qui.

Harder, Better, Faster, Stronger

subway

Subway ha affermato di aver installato il suo primo “frigorifero intelligente interattivo e completamente automatico” presso l’Università della California di San Diego a settembre, con panini che vengono riforniti ogni giorno dal personale di un negozio Subway locale. Gli studenti, naturalmente, sono entusiasti: il frigorifero non è legato ai vincoli degli orari di apertura (a differenza degli obsoleti e biodegradabili lavoratori in carne e ossa) e rappresenta un servizio comodo ed efficiente; tanto che la stessa Subway sta pianificando di installarne altri in luoghi come aeroporti, ospedali o altri campus universitari già nelle prossime settimane.

Altro vantaggio rispetto ai negozi tradizionali è naturalmente lo spazio occupato: d’altronde un frigorifero, per quanto imponente, rimane comunque un semplice frigorifero; e questo potrebbe permettere al brand di ampliarsi in zone o luoghi dove, banalmente, non c’è abbastanza spazio per un classico punto vendita. Come abbiamo accennato in precedenza, tuttavia, è importante notare che i panini all’interno sono preconfezionati e senza le personalizzazioni che, in un certo senso, hanno reso famoso il brand – un prezzo da pagare per la spietata efficienza robotica.

Insomma, è tutto molto bello – anzi, meraviglioso – ma la domanda sottintesa rimane ancora una volta evasa: che dovrebbero fare i lavoratori in carne e ossa? Chiaro, nella fattispecie di questi particolari macchinari la manodopera umana rimane ancora fondamentale – come vi abbiamo accennato i panini al loro interno sono di fatto preparati dal personale umano -; ma cominciano a essere comuni anche i robot che mirano a sostituirla più radicalmente.

Ci riferiamo, per esempio, al caso di Flippy 2, robottone armato di un enorme braccio meccanico in grado di preparare hamburger, patatine fritte e anelli di cipolla meglio di qualsiasi patetico dipendente di un fast food. “Qui non è in discussione il fatto che i robot prenderanno il posto degli umani” aveva commentato a tal proposito Mike Bell, amministratore delegato della compagnia che ha sviluppato Flippy 2, in una umanissima dimostrazione di empatia. “È in discussione solo quanto velocemente questo accadrà”.