Supermercati: dopo la riapertura dei confini sconti per attirare gli Svizzeri

La stampa svizzera nota politiche di sconti aggressivi nei supermercati di confine, e pensa che sia un modo per attirare in Italia la clientela del paese, spesso abituata a fare shopping nel nostro territorio.

Supermercati: dopo la riapertura dei confini sconti per attirare gli Svizzeri

I supermercati di frontiera approfittano della riapertura dei confini per attirare la clientela degli Svizzeri con sconti importanti. Almeno, è quanto fa notare la stampa locale, anche se le catene coinvolte smentiscono una politica mirata.

Tuttavia – si legge sui giornali – alcune catene di supermercati hanno applicato in questi giorni delle politiche di scontistiche notevoli, che arrivano fino al 50%. Non esattamente offerte per la clientela locale, dicono i media ticinesi, ma più un modo per ricominciare ad attirare i compratori svizzeri. Dal 15 giugno, infatti, anche la Svizzera – come la maggior parte dei Paesi europei – ha riaperto le sue frontiere, e le catene commerciali si attrezzano per ripartire contando sui turisti.

“Quella della spesa oltre frontiera, per gli svizzeri, era una cosa piuttosto radicata. Siamo ovviamente felici di poter ricevere di nuovo i nostri vicini”, dichiara  il consigliere delegato e rappresentante legale di Bennet Adriano De Zordi, interrogato sulla questione dal Corriere del Ticino. Tuttavia ci tiene a precisare che le politiche commerciali “non sono cambiate in funzione del ritorno della clientela elvetica”.

Una mossa non dichiarata né confermata in alcun modo dalle catene, ma che evidentemente potrebbe mettere in allarme il commercio svizzero. È infatti una pratica più che consolidata, per chi vive in prossimità dei confini, approfittare dei prezzi spesso più bassi che l’Italia è in grado di offrire.

Allungando un po’ la strada, molti servizi costano meno: dall’estetista al ristorante, dal parrucchiere agli alimentari: così in molti, nel nostro territorio, sono felici del ritorno della clientela svizzera, di cui sicuramente si è sentita la mancanza in questi mesi di lockdown.

[Fonte: Corriere del Ticino]