Supermercati: Teresa Bellanova contro le politiche di sconto troppo aggressive

Il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova fa un appello alla grande distribuzione affinché non applichi sconti troppo aggressivi: "prima o poi qualcuno li paga", spiega.

Supermercati: Teresa Bellanova contro le politiche di sconto troppo aggressive

Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova si scaglia contro gli sconti aggressivi all’interno delle catene di supermercati.

Le motivazioni per guardare con sospetto a campagne di scontistica eccessivamente accattivanti per il consumatore, in effetti sono molte, e partono dalla tutela dei piccoli commercianti, che di certo vanno aiutati a superare questo difficile momento di crisi, alla tutela di chi lavora alla base della catena che porta alla consegna della materia prima. Per questo il ministro BEllanova, durante un incontro con le associazioni del settore a Torre del Lago, ha invitato a una riflessione tutti i presenti, puntando il dito contro le catene di supermercati che spesso lanciano campagne di prezzo davvero troppo aggressive. “Alla grande distribuzione faccio un appello”, ha detto Teresa Bellanova.

“Non non voglio più vedere campagne di sconto ripetute, perché quello sconto qualcuno lo sta pagando. O l’imprenditore e i suoi dipendenti o il consumatore perché magari sta acquistando un prodotto che in quel momento paga di meno ma che poi paga la collettività in termini di costi sanitari”. Insomma, il principio è che se un prodotto costa meno del suo prezzo di mercato, sotto sotto un motivo c’è, e quel motivo rischia di esare in termini concreti a distanza di tempo sulle spalle di qualcuno.

Per questo il ministro, pur dichiarandosi consapevole di non poter intervenire sui prezzi di vendita, richiama tutti al senso di responsabilità: “La grande distribuzione ha il compito di saper valorizzare meglio i prodotti made in Italy. Che si tratti di un frutto, di una pianta o di un fiore, noi dobbiamo rendere trasparente al consumatore che cosa stiamo vendendo”.

[Fonte: Il Tempo]