Sushi: a Torino nasce quello al Moscato d’Asti DOCG

Non c'è limite alla fantasia e alla contaminazione del mondo del sushi (e chissà cosa direbbero i giapponesi): a Torino ne nasce una versione al Moscato d'Asti.

Sushi: a Torino nasce quello al Moscato d’Asti DOCG

Ta-dà! Se vi siete stufati dei soliti uramaki e delle barche all you can eat di sashimi misto, abbiamo buone notizie per voi: a Torino si sono inventati perfino il sushi al Moscato d’Asti DOCG. Quello che sembra essere uno dei vini più utilizzati per aromatizzare i preparati alimentari non smette di stupirci: ci aspettavamo panettoni, biscotti, dolciumi vari, ma di certo non il pesce crudo.

E invece ci ha pensato Fuzion Food, ristorante del centro di Torino, in cui lo chef Domenico Volgare ha reinterpretato la classica ricetta del riso per sushi sostituendo il sakè – solitamente usato per la bagna del riso – con il Moscato d’Asti DOCG di Mongioia, una cantina delle Langhe attiva da 6 generazioni nella produzione del Moscato. Et voilà, ecco una nuova versione di sushi contaminato piemontese, che d’altronde è alla base della cucina dello chef Volgare, che utilizza per esempio per il suo sushi un riso alessandrino, in una sorta di versione a chilometro zero del piatto giapponese più amato del mondo.

Il sushi al Moscato – fanno sapere dal ristorante – entrerà in menu a partire da febbraio 2020. Una trovata sicuramente curiosa, anche se non sappiamo esattamente come prenderebbe un cultore della tradizione giapponese.