Sushi All You Can Eat: a Milano 7 locali su 10 peccano d’igiene, dice Altroconsumo

Altroconsumo ha analizzato 20 ristoranti di sushi a Milano e Roma che seguono la formula All You Can Eat, valutandone l'igiene.

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Le abbuffate di sushi nei locali All You Can Eat sono un fenomeno che, specialmente negli ultimi anni, si è andato a consolidare sempre più tra gli italiani. Tra le varie quintalate di pesce crudo servite a prezzi stracciati, però, c’è anche chi si interroga sulla qualità e sicurezza del contesto. Ci riferiamo ad Altroconsumo, che tra agosto e settembre 2021 ha analizzato 10 ristoranti di Roma e 10 di Milano per verificare l’igiene dei piatti e del servizio.

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Cominciamo con le buone notizie: per quanto riguarda l’igiene generale e la pulizia dei locali (sì, bagni compresi) tutti i ristoranti presi in analisi hanno avuto valutazioni almeno buone. Prevalentemente positivi anche i giudizi circa le modalità di servizio: i camerieri indossavano abbigliamento consono e mascherina, con l’eccezione di cinque casi (2 a Milano, 3 nella Capitale) di operatori che non indossavano quest’ultima e manipolavano comunque gli alimenti. Sono state analizzate anche le stoviglie e i tavoli con tamponi appositi, che hanno evidenziato tre nuove insufficienze tra i locali milanesi (nessuna, invece, tra quelli romani).

Alcuni dei piatti più classici, infine, sono stati analizzati in laboratorio per valutarne l’igiene e l’equilibrio, e qui cominciano le bastonate: nella categoria dell’igiene, ben 7 ristoranti di Milano su 10 (contro uno solo di Roma) sono stati bocciati, con i loro piatti che contenevano tracce di batteri come gli Stafilococchi e l’Escherichia Coli. Roma meglio per quanto riguarda la freschezza del pesce, mentre per quanto riguarda l’equilibrio degli ingredienti, ben 6 ristoranti della Capitale offrono piatti in cui il riso prevale nettamente sul pesce (nel caso di Milano, invece, solamente 3).

Durante l’analisi si sono osservati anche i comportamenti volti a limitare il contagio da Covid-19. In 2 casi su 10 in entrambe le città il distanziamento dei tavoli non è stato rispettato. Gravi i risultati relativi al controllo obbligatorio del green pass all’ingresso: in 3 ristoranti su 10 a Roma e in 4 ristoranti su 10 nella città meneghina il controllo non è stato effettuato.