Cosa succederà alle lenticchie di Castelluccio dopo il terremoto?

Il terremoto ha ridotto in macerie il paese di Castelluccio di Norcia ma sembra avere risparmiato le lenticchie di Castelluccio, specialità umbra a indicazione geografica protetta. Il raccolto si è svolto entro il mese di agosto. E' in salvo, ma bisogna pensare al futuro

Cosa succederà alle lenticchie di Castelluccio dopo il terremoto?

Castelluccio di Norcia è uno dei paesi più duramente colpiti dal terremoto dello scorso ottobre.

Ma per quanto il sisma non abbia risparmiato il piccolo borgo sui monti Sibillini, non è riuscito a portarsi via quello per cui Castelluccio è famoso in Italia e nel mondo: le lenticchie.

Le lenticchie che crescono nella piana di Castelluccio, meta di turisti che accorrono per vedere lo stupendo spettacolo della fioritura, sono infatti raccolte dalla tarda primavera alla fine del mese di agosto, ragione per cui il raccolto di quest’anno non è andato perduto.

Ma se le lenticchie sono in salvo, lo stesse non si può dire  per i locali dove sono state immagazzinate dopo la raccolta.

Vanno infatti  verificati eventuali crolli dei magazzini e problemi di distribuzione, ma il pregiato legume, classico prodotto dell’agricoltura di montagna, coltivato in 2mila ettari attorno a quota 1.400 metri, non dovrebbe mancare a Capodanno.

Una notizia comunque confortante.

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Le lenticchie di Castelluccio, tenere, gustose, ricche di proteine e con la particolarità di avere una buccia sottille che le rende adattissime per cotture brevi senza bisogno dell’ammollo, devono le loro peculiarità al particolare clima in cui crescono: un clima freddo e rigido d’inverno ma sufficientemente caldo in estate, con una raccolta effettuata esclusivamente a mano.

I terreni dedicati alla loro coltura, inoltre, prevedono un ciclo triennale: il primo anno la terra viene seminata a lenticchie, l’anno successivo a frumento e il terzo anno a pascolo, per poi ricominciare con la semina delle lenticchie, dando modo alla terra di riposare e rigenerarsi.

Le lenticchie di Castelluccio, composte di tre tipologie diverse: rosse, verdi e “zigrinate”, sono apprezzate in tutta Italia e all’estero, non solo in occasione del Capodanno ma anche in numerose altre preparazioni sia calde che fredde, quali spezzatini, zuppe e minestre così come in fresche insalate di pasta o di verdure.

Ogni anno, la produzione di lenticchie si aggira su un milione e 600mila chilogrammi.

Non proprio un prodotto  di nicchia ma certamente di alta qualità, cosa che ha permesso finora di spuntare per le lenticchie un prezzo sostenibile.

Ma nonostante il raccolto relativamente modesto ricavato ogni anno dai 20 chilometri quadrati di campi sottratti alla montagna, le lenticchie di Castelluccio hanno reso il nome di questo piccolo borgo medievale famoso nel mondo, come sinonimo di maestria tutta italiana.

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Ora, però, questo patrimonio dell’agricoltura italiana rischia di sparire, inghiottito dalla ferite profonde lasciate dal terremoto su questa terra antica.

E in ugual misura, rischiano di sparire le attività di produttori, coltivatori, agricoltori per cui la rinomate lenticchie erano la primaria fonte di reddito.

Il terremoto di ottobre, infatti, ha fatto abbassare il suolo dove sono situate le anche di 70 centimetri. Se non ci sarà più modo di convogliare acqua, addio rese da 800 chili per ettaro.

Ma Castelluccio non si arrende: nonostante la furia del sisma che lo ha devastato, nel piccolo borgo qualcuno è rimasto: una ventina di pastori, casari, allevatori, che vivono in rifugi di fortuna quali roulotte o container.

“Questo paese è morto e sepolto – ha detto Adorno Pignatelli, un allevatore del luogo – ma noi continueremo a seminare i fiori, perché non saremo noi a lasciarlo morire definitivamente”.

Anche per le lenticchie di Castelluccio, così come per gli altri prodotti dell’Umbria e della Marche sconvolti dal recente sisma, sono state fornite liste dettagliate con i nominativi, e relativi contatti, dei produttori locali.

A loro ci potremo rivolgere direttamente per acquistare i prodotti locali, e sostenendo così un’economia che è patrimonio di tutti noi.

Azienda Agricola Sara Coccia
Lenticchie, Pecorino, Ricotta Salata
info@agriturismoilsentierodellefate.it
www.agriturismoilsentierodellefate.it

Az. Agricola De’ Senari
Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, Farro, Roveja, Farina di Roveja.
+39.347.6967749
info@agriturismosenari.it
www.agriturismosenari.it

Bottega AlberoBello
Norcinerie, Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, Miele, Marmellate.
+39.366.9042005
info@prodottidicastelluccio.it
www.prodottidicastelluccio.it

Volpe Oro
Cesti Natalizi, norcinerie, Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, Ceramiche di Deruta.
+39.366.1970202
info@volpeorocastelluccio.it
www.volpeorocastelluccio.it

[Crediti | Link: immagine di copertina: Carmine Chiriaco, immagini: Castelluccio di Norcia]