Senza ombra di dubbio vi sarà capitato, negli ultimi tempi, di notare le numerose colonnine di ricarica apparse nei parcheggi dei supermercati. Si tratta di un servizio messo a disposizione per tempi limitati ai soli clienti dei punti vendita in questione, che possono così ricaricare la propria auto elettrica mentre si fermano a fare la spesa. L’idea è valida e, se vogliamo, perfino magnanima: purtroppo, però, in molti ne approfittano per bloccare le postazioni di ricarica per diverse ore, suscitando la rabbia di coloro che invece sentono il dovere di seguire le regole in quanto tali, nel pieno rispetto degli altri; tanto che, all’ennesima visione di una Tesla che fa il “pieno” aggratis nel parcheggio di un supermercato (quando il costo della vettura è di diverse decine di migliaia di euro) qualcuno ha perso le staffe e deciso di passare all’azione.
È quanto capitato a Peschiera, quando una signora ha lasciato la sua auto elettrica nella colonnina gratuita di un Lidl locale per diverse ore: quando il marito è poi tornato per riprendersi la macchina ha trovato le gomme squarciate e un bigliettino che, ironicamente, lo ringraziava per aver occupato la colonnina per tutto quel tempo. Vero, la giustizia personale è da condannare – il codice di Hammurabi è vecchio di qualche anno, dopotutto – ma è anche giusto sottolineare che mancano le norme in materia, e coloro che abusano di questo “vuoto” sono in molti.
“Credo che la filosofia di questi punti di ricarica sia di favorire la clientela, non i furbetti che hanno anche tariffe scontate di ricarica, come Tesla e altri marchi!” spiega un lettore di Vai Elettrico tramite una lettera in cui, per l’appunto, denuncia la pratica di cui abbiamo parlato. “Dovrebbero servire da rabbocco, mentre uno fa la spesa. Quanto sto scrivendo trova riscontri documentati presso Esselunga (Pioltello, Washington), sia con immagini sia con diffide date a questi personaggi. Ho documentazione fotografica. Oltre all’esposto a Esselunga Pioltello di occupazione di oltre 4 ore di un Suv Jaguar elettrico, e di una Tesla a Milano Washington, che occupavano spazio ricarica disabili! Spero che la civiltà di chi sceglie di non inquinare non venga travisato dai pochi ACCATTONI, io mi permetto di definirli così in quanto si ha a che fare con la disabilità!”.