Thailandia: nutrire i polli con la cannabis aiuta a ridurre l’uso di antibiotici

In Thailandia hanno provato a nutrire i polli con mangimi contenenti cannabis e pare che così abbiano ridotto l'uso degli antibiotici.

Thailandia: nutrire i polli con la cannabis aiuta a ridurre l’uso di antibiotici

A quanto pare in Thailandia sono giunti a una singolare conclusione: nutrire i polli con la cannabis aiuta a ridurre l’uso di antibiotici. Ma è davvero proprio così? Beh, quasi.

Tutto è iniziato quando Ong-ard Panyachatirasksa, proprietario di una fattoria nel nord del paese autorizzata a coltivare cannabis medicinale, si è chiesto cosa fare di tutte quelle foglie di cannabis in eccesso. E gli è venuto in mente che, magari, darle da mangiare ai suoi polli avrebbe potuto apportare loro dei benefici.

Così anche i ricercatori dell’Università di Chiang Mai si sono incuriositi e hanno realizzato uno studio coinvolgendo proprio 1.000 polli della fattoria biologica Pethanna di Ong-ard, a Lampang. In pratica hanno mescolato la cannabis al mangime o all’acqua e hanno notato che questa aggiunta potrebbe aiutare a ridurre l’uso degli antibiotici negli allevamenti.

cannabis

Chompunut Lumsangkul, autore principale dello studio, ha valutato diversi aspetti della somministrazione di cannabis (la pianta è stata fornita a dosaggi diversi e forme diverse):

  • effetto sulla crescita
  • vulnerabilità alle malattie
  • qualità della carne e delle uova
  • contenuto di cannabinoidi in carne e uova

Come prima cosa Chompunut ha rassicurato tutti: nessun comportamento anomalo da parte dei polli, anche perché il dosaggio somministrato loro non era tale da farli sballare. In effetti nelle foglie somministrate i livelli di THC (tetraidrocnnabinolo), cioè la sostanza psicoattiva che fa sballare le persone e i livelli di CBD (cannabidiolo), cioè la sostanza che non ha effetti psicoattivi, variavano dallo 0,2 allo 0,4%.

Mentre i risultati dello studio devono ancora essere pubblciati, ecco che il ricercatore ha divulgato alcune anticipazioni. Innanzitutto i polli che avevano mangiato un mangime integrato con cannabis tendevano a soffrire meno di bronchite aviaria. Inoltre anche la qualità della loro carne era superiore, sia come tenerezza, sia come livelli di proteine, grasso e umidità.

In realtà pare che in Thailandia ci sia già l’abitudine, per tradizione, di usare le foglie di cannabis per preparare alcune pietanze. Qui le leggi sulla cannabis sono state allentate parecchio nel corso degli ultimi anni: come prima cosa è stata legalizzata la marijuana per scopo medico, mentre successivamente le aziende hanno ricevuto il permesso di vendere infusi di canapa e CBD.

Inoltre di recente la cannabis è stata rimossa dalla lista dei narcotici in Thailandia, anche se la gente è stata avvertita: non devono fumarla in pubblico. Tuttavia questo vale solamente per gli estratti che contengono meno dello 0,2% di THC: al di sopra è illegale.

I ricercatori adesso dovranno capire come abbia fatto la cannabis a migliorare la salute dei polli. Il sospetto è che influisca positivamente sul sistema immunitaria e sull’intestino. Tuttavia, anche se gli studi proseguiranno, è impensabile per adesso che la cannabis venga incorporata nei mangimi per animali: il so prezzo è ancora troppo alto.