The World’s 50 Best Restaurants: premiati i Champions of Change 2023

The World's 50 Best Restaurants premia gli "eroi dell'ospitalità" che hanno costruito progetti legati al cibo aiutando le comunità in cui vivono.

The World’s 50 Best Restaurants: premiati i Champions of Change 2023

Sono stati annunciati oggi i Champions of Change 2023 della The World’s 50 Best Restaurants, quelli che l’organizzazione considera “eroi dell’ospitalità”. Personaggi che stanno creando un cambiamento positivo per le loro comunità attraverso il loro lavoro nel mondo della ristorazione. Lanciato nel 2021, il premio consiste in una donazione finanziaria da parte della The World’s 50 Best Restaurants a ciascuna delle cause dei vincitori, in modo da consentire ai Champions of Change di proseguire nelle loro attività di cambiamento.

Chi sono i Champions of Change 2023

The World’s 50 Best Restaurants - Champions of Change 2023The World’s 50 Best Restaurants – Champions of Change 2023

La prima vincitrice del premio è Nora Fitzgerald Belahcen, che ha fondato e gestisce Amal a Marrakech, in Marocco: si tratta di un’associazione che aiuta le donne svantaggiate a costruirsi un futuro migliore attraverso l’ospitalità. Fitzgerald Belahcen, che ha origini americane ma è nata e cresciuta in Marocco, ha aperto il primo Centro Amal nel 2013 per formare donne arabe in difficoltà – spesso madri single emarginate dalla società – nelle arti culinarie. L’ultimo progetto dell’organizzazione Amal è il Sign Language Café a Marrakech, gestito da non udenti.

Il secondo riconoscimento Champions of Change del 2023 viene assegnato al duo di Los Angeles formato da Othón Nolasco e Damián Diaz, che insieme hanno dato vita al progetto no-profit No Us Without You LA. Avendo lavorato nel settore dell’ospitalità in California per molti anni, la coppia ha visto durante la pandemia la difficile situazione dei lavoratori immigrati che da sempre costituiscono la spina dorsale di tante aziende della ristorazione negli Stati Uniti. No Us Without You è nata quindi per fornire aiuti alimentari e servizi di consulenza alle famiglie che non sono riconosciute come cittadini statunitensi, e quindi non possono beneficiare dell’assistenza del governo.