Torino: EraGoffi riapre con una serra urbana aeroponica

Riapre uno dei locali gourmet più amati di Torino, con diverse novità e una serra urbana aeroponica al suo interno, per lavorare sempre di più sul mondo vegetale.

Torino: EraGoffi riapre con una serra urbana aeroponica

Riapre il 4 giugno EraGoffi, ristorante di Torino guidato dallo chef Lorenzo Careggio, e annuncia l’apertura di una serra urbana aeroponica posta all’interno del cortile del locale.

Uno spazio realizzato in collaborazione con la torinese Agricooltur dove coltivare  erbe aromatiche e micro ortaggi grazie alla coltura aeroponica, un metodo di coltivazione fuori suolo che utilizza la nebulizzazione di acqua con nutrimento spruzzata direttamente sulle radici. La serra è un simbolo dell’avvicinamento al mondo vegetale che lo chef – allievo di Niko Romito – sta attuando nel suo ristorante, con creazioni originali in cui il vegetale fa capolino anche nella carta dessert (oltre allo storico “Bunet, peperoni e acciughe”, entra in carta “Aglio nero e piselli”: un crumble di baccelli di piselli, gelato all’aglio nero, insalatina di piselli e fave fresche, germogli e olio alla vaniglia).

“I mesi di lockdown – spiega Careggio – ci sono serviti per lavorare e capire come arricchire la nostra offerta portando in cucina dei valori aggiunti che guardano alla sostenibilità e al non spreco senza dimenticare l’importanza che per me ha da sempre il mondo vegetale. Il menù che abbiamo realizzato insieme al mio secondo Enzo Barillà e alla brigata è variegato: ci sono sempre molte verdure, anche se spesso più nascoste di prima, ma anche tanto pesce e tanta carne che proponiamo in tagli non classici”.

Un’altra novità introdotta dal ristorante è la frollatura, legata, caso raro in Italia, al pesce di acqua dolce, proveniente dall’allevamento piemontese di Agritrutta. “Abbiamo lavorato nel ricercare il momento di maturazione giusto per esaltare in modo perfetto il gusto del pesce. Dalle nostre prove, a una temperatura tra i 0 e i 2 gradi e con il 40% di umidità, siamo attestati a due giorni per lo Storione e a un massimo di 14 per la Trota, ma presto lavoreremo anche su Luccio e Coregone”, spiega Lorenzo Careggio.