Torino: i radicali accusano di conflitto d’interessi il candidato sindaco Paolo Damilano

Il candidato alle primarie del centrosinistra per la guida della città di Torino Igor Boni accusa il candidato sindaco del centrodestra Paolo Damilano di conflitto d'interessi per i suoi interessi nell'industria dell'acqua.

Torino: i radicali accusano di conflitto d’interessi il candidato sindaco Paolo Damilano

Paolo Damilano? Fa acqua da tutte le parti!”, con queste parole un possibile sfidante al posto di sindaco di Torino ha accusato il candidato del centrodestra di essere in conflitto d’interesse. La tesi sostenuta da Igor Boni, leader dei Radicali e candidato alle primarie del centrosinistra per lo stesso ruolo di sindaco, è effettivamente da non sottovalutare.

Il problema, secondo Boni, sarebbero gli interessi imprenditoriali di Paolo Damilano nell’industria dell’acqua. “Tra le tante attività che Damilano svolge – ha spiegato Boni in un video e in una conferenza stampa dedicata all’argomento – la più redditizia è quella dell’imbottigliamento delle acque minerali. Abbiamo contato 7 marchi, appartenenti alla sua famiglia”.

In effetti la Pontevecchio Acque minerali, società del candidato sindaco Paolo Damilano controlla i marchi Alpi Cozie, Fonte delle Alpi, Martina, Monviso, Mugniva, Sparea e Valmora, e rappresenta una bella fetta del business dell’imprenditore, con 50 milioni di ricavi nel 2017.

Un volume d’affari tale che, secondo la tesi del suo possibile sfidante alla carica di sindaco, non consentirebbe a Damilano di fare in maniera imparziale gli interessi della città sul tema.

“Se Damilano diventasse sindaco, dovrà trattare ogni giorno con la Regione Piemonte per chiedere finanziamenti e progetti e lo farà dalla posizione scomoda dell’imprenditore che grazie alle concessioni regionali incassa milioni di euro all’anno. È un conflitto di interessi che pesa come un incudine sulle sue spalle”, ha spiegato Igor Boni.

[Fonte: Torino Oggi]