Torino: ristoratore mette in sicurezza il locale, critiche sui social “Sei esagerato”

A Torino un ristoratore è stato criticato sui social perché ha messo in sicurezza il suo ristorante: "Sei esagerato". Ma lui ha solo rispettato le ordinanze.

Torino: ristoratore mette in sicurezza il locale, critiche sui social “Sei esagerato”

Succede a Torino dove un ristoratore mette in sicurezza il locale seguendo tutte le ordinanze del Governo e quelle regionali, ma per questo motivo viene criticato sui social al grido di “Sei esagerato”. Lui si chiama Andrea Carratello, è un ristoratore di Torino e ha deciso di riaprire in sicurezza, applicando tutte le misure volute dal Governo.

Dopo aver studiato il Dpcm per la riapertura, si è preparato per riaprire il ristorante Il Cavaliere di via Angelo Mosso. Un comportamento del genere sarebbe da elogiare, ma c’è un piccolo problema: siamo in Italia, qui viene premiato chi fa il furbetto, non chi si applica per rispettare la legge. E Andrea lo sa bene perché sui social è stato criticato e insultato al grido di “Sei esagerato” per aver rispettato le misure imposte dal Governo.

Carratello ha spiegato di essersi basato sui protocolli previsti da Regione e Comune. Non rietiene di essere esagerato: ha solo voluto garantire la sicurezza dei clienti e dello staff rispettando le regole. Carratello ha seguito il protocollo alla lettera:

  • prima di entrare nel ristorante, vengono raccolti i dati del cliente tramite un modulo. Il cliente riceve poi un’informativa sull’uso che verrà fatto di questi dati: nel caso dovesse poi risultare positivo al Coronavirus, tramite i dati raccolti si potrà risalire alle persone con cui è stato in contatto
  • prima dell’ingresso a ogni persona viene misurata la temperatura corporea: se è sopra i 37,5 gradi, la persona in questione non potrà accedere
  • all’interno del locale è stato ben segnalato il percorso che il cliente deve seguire per arrivare ai tavoli
  • i tavoli sono stati distanziati come previsto
  • i clienti hanno a disposizione gel igienizzante e guanti monouso
  • posate e condimenti vengono serviti confezionati
  • titolari e dipendenti, prima della riapertura, hanno tutti fatto un test sierologico

Tutto questo Carratello lo ha fatto ben sapendo i costi aggiuntivi a cui sarebbe andato incontro, i quali vanno sommati alla riduzione dei coperti del 60%: solitamente la sala del locale ospita 90 persone, ma con le nuove regole ne può far sedere solamente 30.

Eppure, nonostante il ristoratore abbia fatto tutto a puntino per mettere in sicurezza i clienti, proprio questi gli hanno dato contro criticandolo per quella che viene considerata eccessiva cautela. Per questo motivo su Facebook Andrea ha voluto rispondere a chi lo criticava: loro non hanno fatto nulla di cui sentirsi in colpa, sono orgogliosi del lavoro fatto in linea con le normative e le regole di buon senso.

Se uno non apprezza tali misure, può sempre scegliere un piatto d’asporto e mangiarselo a casa o, nonostante ciò vada contro i loro interessi, scegliere un altro dei numerosi locali della città in cui le norme non vengono seguite quasi per nulla.

Andrea, poi, si dichiara dispiaciuto del fatto che non tutti i locali applichino precisamente le norme di sicurezza: loro che si sono adeguati hanno dovuto affrontare un esborso economico non indifferente, mentre altri continuano a fare come gli pare. Per questo motivo si sentono danneggiati.