Truffa fondi UE: Veronafiere e Uiv a processo

Secondo la procura europea, le attività di promozione furono un'attività di facciata per sottrarre fondi

Truffa fondi UE: Veronafiere e Uiv a processo

Il prossimo 13 febbraio si svolgerà l’udienza che vede coinvolti Unione Italiana Vini, Veronafiere e altre quattro persone, accusati da parte dell’European Public Prosecutor’s Office di truffa ai danni dell’UE. Il tutto è emerso durante l’inchiesta denominata “In Vino Veritas”, aperta per indagare su un finanziamento di 4 milioni di euro per “Native Grapes Academy”, progetto nato per la promozione del vino italiano all’estero, soprattutto Canada, Giappone e Russia e finanziato in periodo pre-pandemico per l’80% del suo valore totale di 5 milioni: una mera operazione di facciata secondo la procura europea.

Le accuse

vino

Secondo Sergio Spadaro ed Emma Rizzato, magistrati incaricati dell’indagine e coordinati con la Guardia di Finanza di Milano, il sistema fraudolento si sarebbe basata sul conflitto di interesse tra i due enti, precisamente «nella pre-individuazione della società che avrebbe svolto il ruolo di implementing body (esecutore materiale)», che si sarebbe poi aggiudicata la selezione. Oltre a questo, ci sarebbe il tentativo di nascondere l’operazione tramite un “contratto di servizi esterno” denominato “Accordo Quadro”, secondo l’accusa «simulato perché «apparentemente indipendente dal progetto, ma in realtà destinato a dissimulare la retrocessione alla cooperativa di un importo pari al 35% del costo ammissibile», un modo di “indurre in errore” -così si legge nel rinvio a giudizio- l’agenzia dell’Unione Europea, e permettendo di fatto di far giungere 2 milioni di euro a Uiv, sfuggendo agli stringenti vincoli del finanziamento.

Gli accusati

Oltre ai due enti citati, si dovranno presentare in aula anche Giovanni Mantovani, storico dirigente di Veronafiere (e artefice del successo di Vinitaly), Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv e presidente di Uiv cooperativa; Alessio Aiani, direttore finanziario di Uiv e Pietro Versace, esperto di fondi comunitari e consulente esterno. Tutti gli imputati respingono ogni accusa di illecito, certi che le relazioni sull’operato proveranno la loro innocenza in aula, ma qualcuno potrebbe comunque optare per un patteggiamento. Nel frattempo, i 2 milioni di euro sequestrati dalle Fiamme Gialle sono già stati restituiti all’UE con il consenso della cooperativa, pur senza nessuna ammissione di responsabilità.