Il Covid mette in crisi soprattutto gli hotel e le strutture che lavorano con il turismo nelle città d’arte.
A dirlo è l’Unione Nazionale Consumatori, che ha elaborato i dati Istat dell’inflazione di agosto, stilando la classifica delle città e delle regioni che hanno registrato i minori rincari annui per quanto riguarda i servizi ricettivi e di ristorazione.
Venezia, Firenze, Roma: sono queste le città che hanno sofferto maggiormente del calo di turisti, mentre le località balneari si sono riprese abbastanza bene durante la stagione estiva, pur avendo perso mesi importanti durante la fine della primavera. In media nazionale i prezzi delle strutture ricettive sono scesi su base tendenziale del 2,1%: a fare la peggior performance in questo senso è Trapani, con un calo annuo del 29,8%. subito dopo c’è Venezia, con un preoccupante – 22,2%.
Firenze si ferma a un -7,3% e Roma a un -4,5%. Una conseguenza naturale del crollo delle domande, spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Un calo dei prezzi di cui si sono avvantaggiati i consumatori, risparmiando sul costo della vacanza. Purtroppo temiamo che non sia bastato per risollevare il settore né il calo dei prezzi né il bonus vacanze, decisamente sottoutilizzato. Vista la drammatica situazione serviva una scossa maggiore”.
[Fonte: Corriere della Sera]