Il carico di oltre 6 mila tonnellate di grano situato a bordo della nave cargo Nikiti II, salpata nei giorni scorsi dal porto della città di Reni, in Ucraina, è approdato come da previsto al Porto di Napoli: le autorità sanitarie locali, tuttavia, hanno ritenuto opportuno intraprendere una serie di verifiche approfondite circa l’origine del cereale e sul presunto livello di radioattività; e questo nonostante il mercantile (e di conseguenza il suo stesso carico) fosse già stato sottoposto ai controlli previsti dall’accordo delle Nazioni Unite una volta raggiunti gli spazi doganali in quel di Istanbul.
Così, una task force formata da funzionari doganali e chimici professionisti sono entrati in azione seguendo la guida fornita dalla stessa Agenzia delle dogane, e ha analizzato il carico in questione grazie all’aiuto di alcune apparecchiature mobili. Una volta completato il primo round di controlli il pool di esperti ha avviato le procedure per il prelevamento di alcuni campioni di grano in modo tale che potessero essere analizzati in tutta sicurezza in laboratorio. Fortunatamente le verifiche effettuate dal personale scientifico hanno dato esito negativo sia in ordine al grado di radioattività che sotto il semplice (ma altrettanto importante) profilo della sicurezza della merce.
Vi ricordiamo, nel frattempo, che appena una manciata di giorni fa altre sette navi cargo cariche di grano e altre tipologie di prodotti agricoli hanno preso il largo dall’Ucraina per attraversare le acque del Mar Nero, portando il totale complessivo di mercantili a 218.