In alcune scuole di Udine il servizio mensa – per via della controversa qualità dei pasti serviti agli studenti – è al centro di diverse azioni da parte dei genitori della Commissione mensa.
17 di loro – con figli iscritti presso l’Istituto comprensivo Udine 2 – hanno deciso di adottare l’autorefezione, quindi la possibilità di portare a scuola cibo preparato a casa. Ma questo può comprendere anche fast food ordinato con il servizio delivery.
“Il problema – spiega a Messaggero Veneto Giovanni Govetto, componente del consiglio dell’istituto dell’IC2 e consigliere comunale – è che non si tratterà solo di bambini che mangeranno un pranzo sano preparato dai genitori, ma anche di bambini che mangeranno piatti ordinati al delivery.
Questa differenziazione – prosegue Govetto – rappresenta un gigantesco problema educativo poiché i bambini si troveranno a mangiare insieme pietanza diverse: alcuni i piatti preparati dalla mense secondo le indicazioni dei nutrizionisti e altri ciò che vorranno, come per esempio cibo fast food o da ristoranti della città”.
La speranza del consigliere Govetto è che la scuola consideri queste possibili criticità e agisca per porvi rimedio. E si rivolge anche alle famiglie affinché riconsiderino “la via del dialogo sulla qualità dei pasti […] I genitori che portano il pasto caldo da fuori fuggono dal problema”.