Andiamo in UK perché pare che qui siano aumentati i prezzi alimentari soprattutto di pasta, pane e patatine. A rivelarlo sono i dati diramati dall’Office for National Statistics (ONS): sono soprattutto le famiglie con redditi più bassi a dover subir le conseguenze di questo incremento dei prezzi.
Secondo un paniere di 30 generi alimentari compilato dagli statistici del governo di sua maestà, ecco che il prezzo della pasta è aumentato del 50% rispetto al 2021, superando di cinque volte il tasso di inflazione nominale del 9% del medesimo periodo. Le patatine sono aumentate del 17%, mentre pane e carne macinata sono aumentati entrambi del 16%. Anche il riso ha subito un rialzo, questa volta del 15%.

Questi dati sono stati ricavati esaminando le variazioni di prezzo dei generi alimentari più economici venduti in alcuni supermercati online. Sempre secondo i dati dell’ONS, mentre pasta, pane e patatine sono cresciuti di prezzo, ecco che il alimenti e bevande analcoliche non si erano discostati dal tasso medio di inflazione di questi generi alimentari selezionati, mentre addirittura patate, pizza, formaggio e mle costavano di meno.
Secondo Jack Monroe, attività che lotta contro la povertà, gli aumenti dei marchi di valore e dei prodotti di base sono stati molto più alti rispetto all’inflazione media. E l’inflazione continuerà a salire: i rincari delle bollette di gas ed elettricità comporteranno il raggiungimento di un tasso di inflazione annuo del 14%.
Andando a vedere nel dettaglio, i maggiori aumenti di prezzo si sono registrati nel macinato di manzo che è passato da 32 pence a 2,34 sterline per 500 grammi e nel petto di pollo che è passato da 28 pence a 3,50 sterline per 600 grammi. I prezzi della pasta sono aumentati di 17 pence, mentre l’olio vegetale è salito d 14 pence e le patatine e il riso di 12 pence.
Per contro, alcuni prodotti a basso costo sono diminuiti di prezzo: le patate sono scese del 14%, il formaggio del 7% e la pizza del 4%.
Fonte: The Guardian