UK: Kellogg’s non potrà più promuovere i cereali zuccherati nei supermercati

In UK Kellogg's ha perso la causa in tribunale: non potrà più promuovere i suoi cereali zuccherati fra le offerte speciali dei supermercati.

UK: Kellogg’s non potrà più promuovere i cereali zuccherati nei supermercati

Batosta in UK per Kellogg’s: il tribunale ha deciso che l’azienda non sarà più autorizzata a promuovere i suoi cereali nelle offerte speciali dei supermercati. E tutto a causa delle nuove regole in vigore nel Regno Unito per quanto riguarda cibi e bevande ad alto contenuto di grassi, sale o zuccheri.

In realtà, a seguito di questa legge, era stato il colosso alimentare Kellogg’s a portare il governo in tribunale sostenendo che questa legge non teneva conto del valore nutritivo del latte aggiunto. Ma la Royal Courts of Justice è stata lapidaria nel suo giudizio: ha ragione il governo.

Kellogg’s, ovviamente, ha dichiarato di essere deluso da questa sentenza. Chris Silcock, amministratore delegato di Kellogg’s UK, ha spiegato che per loro non ha molto senso il fatto che i consumatori possano acquistare prodotti come ciambelle e creme spalmabili al cioccolato in promozione, ma non alcuni tipi di cereali per la colazione.

cereali colazione

Dal canto suo un portavoce del Dipartimento della salute e dell’assistenza sociale ha sottolineato che con queste restrizioni porterebbe a benefici per i bambini, impedendo la promozione di prodotti troppo ricchi di grassi saturi, zucchero o sale.

Ma non finisce qui: a partire da ottobre gli alimenti ritenuti troppo ricchi in grassi, zuccheri o sale saranno banditi da alcune aree strategiche dei supermercati come le casse, l’ingresso, la fine delle corsie e equivalenti online.

Inoltre partirà anche il previsto stop alle promozioni di questi prodotti, fra cui anche il 2×1 (misura ritardat di 12 mesi a causa dei rincari e della crisi economica).

Per Kellogg’s il problema è che alcuni suoi famosi marchi come Crunchy Nut Corn Flakes e Fruit and Fiber sono stati classificati come ad alto contenuto di zucchero. Kellogg’s ha provato a difendersi sostenendo che l’aggiunta del latte ai cereali modificherebbe la proporzione di zucchero e sale rispetto al peso complessivo, sottolineando che dati di mercato indipendenti mostrano che nel 92% dei casi i cereali vengono consumati insieme a yogurt o latte.

Tuttavia il giudice Linden ha ribattutto che i cereali Kellogg’s non hanno le necessarie istruzioni su come vadano consumati: non dicono, infatti, che dovrebbero essere consumati col latte. E ha aggiunto che cercare di promuovere i benefici nutrizionali di un particolare cereale per la colazione non esclude il fatto che quel prodotto, se contiene grassi, zuccheri o sali in eccesso, sia comunque dannoso per la salute dei bambini. Il che vuol dire che mescolare i cereali per la colazione con il latte, non elimina il problema dell’alto contenuto di zucchero dei cereali.

Silcock ha dichiarato che l’azienda non presenterà un nuovo ricorso contro la sentenza, ma ha esortato il governo a ripensare a nuove regole in quanto restringendo il posizionamento dei prodotti nei supermercati, le persone avranno meno scelta e prezzi potenzialmente più elevati.