Umbria, dubbi per i tamponi al supermercato: chi controlla in caso di positività?

Un operatore sanitario in Umbria solleva un dubbio legittimo: va bene vendere i tamponi per il Coronavirus al supermercato, ma chi controlla poi che venga fatta la comunicazione in caso di positività?

Umbria, dubbi per i tamponi al supermercato: chi controlla in caso di positività?

È encomiabile che i tamponi arrivino al supermercato (i kit fai da te per la precisione), ma un operatore sanitario in Umbria ha sollevato un interessante dubbio: in caso di positività, chi controlla che venga effettivamente fatta la comunicazione a chi di dovere?

A PerugiaToday, l’operatore della sanità privata Carmine Camicia, si è posto diverse domande. Tutto parte dal fatto che un supermercato di Perugia vende il tampone rapido fai da te al costo di 7,90 euro, contro quello da 20 euro in farmacia.

Solo che, come sottolinea Camicia, chi controlla se il privato che si fa il tampone da solo a causa sua, in caso di positività, comunichi davvero alla struttura sanitaria pubblica il dato ottenuto? Nella struttura privata in cui lavora lui fanno controlli continui per verificare che vengano trasmessi regolarmente gli esiti dei tamponi alla Regione. Ma se uno acquista un test per conto suo al supermercato e se lo fa a casa, come può essere controllato?

Dopo mesi in cui alle strutture private sono stati chiesti aiuti di continuo, sono stati fatti controlli serrati, è stato imposto l’obbligo di trasmettere i dati a tre diversi soggetti e hanno reso obbligatorie le figure del medico e dell’infermiere, adesso arrivano questi tamponi rapidi da farsi senza controlli a casa propria. Sembra quasi uno scherzo.