Un insetto asiatico sta mettendo in crisi il mercato mondiale degli agrumi

L'inverdimento sta causando la morte di decine di milioni di alberi, colpendo i più grandi produttori americani e mondiali di arance.

Un insetto asiatico sta mettendo in crisi il mercato mondiale degli agrumi

Negli Stati Uniti si sta delineando una futura crisi del succo d’arancia. Il colpevole ha molti nomi, greening, huanglongbing (o HLB), inverdimento: una malattia letale per gli alberi di agrumi.

Dopo aver colpito lo stato che produce il 70% delle arance degli Stati Uniti, la Florida, che combatte ormai da un decennio contro il greening (oltre che con gli effetti del cambiamento climatico) rendendola dipendente dalle importazioni, il Brasile, principale paese fornitore e più grande coltivatore mondiale di arance si trova ad affrontare la stessa emergenza, con la malattia che si sta diffondendo a ritmi allarmanti, mettendo a rischio l’intera filiera produttiva di frutta e succo.

Il greening e la crisi delle arance

greening agrumi coverUn’arancia affetta da inverdimento.

Secondo uno studio pubblicato da Fundecitrus, il centro di ricerca del settore, la malattia ha visto una crescita del 56% nella principale regione produttrice di arance del Brasile, che comprende parti degli stati di San Paolo e Minas Gerais. L’incidenza della malattia nell’intera cintura agrumicola del paese è aumentata dal 24,4% dello scorso anno al 38%, rappresentando il più grande balzo percentuale dal 2008: dati più recenti indicano inoltre che il greening ha infettato quasi il 48% delle coltivazioni brasiliane, con un aumento delle infezioni per l’ottavo anno consecutivo.

L’inverdimento è provocato da un’infezione batterica trasmessa dalla psilla asiatica degli agrumi, che causa una produzione di frutti “verdi, deformi e amari, inadatti alla vendita come frutta fresca o per il succo” e il suo impatto sulle stime di produzione è ormai drammatico: per la stagione 2023/24, la produzione di arance in Brasile è stimata in calo a 309,34 milioni di casse da 40,8 kg, l’1,55% in meno rispetto alla stagione precedente. Per la stagione 2024/2025, la previsione è di soli 230,9 milioni di casse, il dato più basso da diversi anni, e Fundecitrus ha persino tagliato le previsioni di produzione per il 2025/2026 del 2,5%, portandole a 306,74 milioni di casse.

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Questa avanzata della malattia, apparentemente inesorabile, ha diversi fattori scatenanti: una delle principali è il mantenimento di alberi infetti negli aranceti commerciali, dove il controllo delle psille, gli insetti vettori dei batteri, è insufficiente. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che la psilla sta diventando sempre più resistente agli insetticidi, e le condizioni climatiche favorevoli ne favoriscono la crescita e la riproduzione.

“La mancanza di una corretta rotazione degli insetticidi con diverse finalità d’azione ha portato alla rapida selezione di popolazioni di psille resistenti a gruppi di insetticidi e alla conseguente perdita di efficacia di questi prodotti,” ha affermato Renato Bassanezi, ricercatore di Fundecitrus.

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Juliano Ayres, direttore generale di Fundecitrus, ha descritto la situazione come “un momento molto delicato. Siamo in una situazione in cui la gestione corretta sarà decisiva per ridurre i danni”. Le conseguenze economiche sono già significative, con perdite stimate di 120 milioni di dollari ogni anno solo in Brasile. La malattia ha già causato la morte di oltre 50 milioni di alberi in Asia e 10 milioni in Africa negli ultimi sette anni, evidenziando la sua portata distruttiva.

Chi sta provando a cercare un rimedio per questa crisi è Coca-Cola, titolare di due marchi di succhi di frutta (e principalmente arancia) tra i più diffusi sul mercato come Minute Maid e Simply. Il colosso dei soft drink ha infatti unito le forze con il Massachusetts Institute of Technology per creare il “Generative AI Impact Consortium”, che vuole sfruttare l’intelligenza artificiale per risolvere problemi nel mondo reale, e il cui primo progetto si chiamerà proprio “Save the Orange”.